Un team di ricercatori canadesi dell’Università di Toronto ha osservato un oggetto con una massa da 6 a 15 volte quella di Giove a 440 anni luce di distanza dal sole, che per le sue caratteristiche e la sua posizione non permette agli scienziati di stabilire con sicurezza se si tratta di un nuovo tipo di pianeta o di un raro tipo di nana bruna.
Dall’antichità fino all’astronomia e all’astrofisica moderna, passando per Copernico, Galileo e Newton. È il libro “Stelle, pianeti e galassie. Viaggio nella storia dell’astronomia dall’antichità a oggi”, Editoriale scienza. I nomi in copertina sono noti: Margherita Hack fisica, astrofisica, per trent’anni direttrice dell’osservatorio astronomico di Trieste ma anche divulgatrice infaticabile. L’abbiamo sentita in radio e a conferenze, l’abbiamo vista in tv e l’abbiamo letta nei tantissimi libri pubblicati.
NOTIZIE - Il diamante più grande si trova nella costellazione del serpente, nel cuore del pianeta in orbita attorno alla pulsar PSR J1719-1438. Più grande di quanto possiate immaginare, se incastonato in un anello di fidanzamento non passerebbe senz'altro inosservato, ma certamente difficile da recuperare a 4000 anni luce dalla Terra.
Per scoprirla sono stati utilizzati tre radiotelescopi collocati in diversi continenti: il Parkes in Australia, il Lovell in Inghilterra e il radiotelescopio Keck alle Hawaii.