archiveproteobatteri

Invece del tonno rosso

CUCINA - Robert Condon e altri biologi americani, canadesi e francesi hanno studiato per anni le comparse di due specie, rappresentative dell'intera famiglia, nell'estuario della York River, baia di Chesapeake. Ne hanno messe in vasca e analizzato il flusso energetico, cioè il tasso di carbonio, assorbito e riemesso sia da loro che dai batteri ai quali s'accompagnano di solito, dei gamma-proteobatteri, antichi anch'essi e finora piuttosto rari. La Mnemiopsis leidyi e la Chrysaora quinquecirrha, già note per aver depauperato la biodiversità in altri estuari, trasformano l'energia del plancton di cui si nutrono in una biomassa gelatinosa che toglie l'appetito a qualunque predatore. Il carbonio contenuto nel plancton, sottratto ai pesci e ai frutti di mare, quindi alla dieta umana, viene riemesso dalle meduse nel proprio muco a beneficio esclusivo dei batteri di compagnia che, in loro presenza, lo metabolizzano sei volte più in fretta. Ma lo usano per respirare, invece che per crescere e moltiplicarsi, quindi rigurgitano sotto forma di CO2. La produzione del gas serra è notevole. Negli esperimenti in vasca, le meduse rilasciavano da 25 a 30 volte più carbonio che azoto, mentre nella materia organica marina il rapporto normale è di sei a uno.