Jean-Marie Normand, dell'università di Barcellona, e una squadra internazionale di colleghi informatici pubblicano su PLoS One una versione di Second Life nella quale un essere umano incontra un ratto a proprie dimensioni e vice versa.
FUTURO - Roboearth è un World Wide Web per i robot, questo si legge nel sito del progetto. L'idea è che attraverso questa nuova Rete i robot possano imparare uno dalle esperienze dell'altro. Non è molto diverso dall'utilizzo che ne fanno gli umani: Wikipedia, ad esempio, è editabile e usufruibile da chiunque indipendentemente da dove ci si trovi.
Cosa deve imparare un robot? Fondamentalmente a interagire con l'ambiente e le persone. Quindi è vitale che sappiano riconoscere gli oggetti e le immagini, che sappiano spostarsi, e che svolgano infine il compito per cui esistono, cioè assistere efficientemente gli esseri umani.
FUTURO - È ancora prematuro prevedere con certezza se un giorno porteranno passeggeri, ma oggetti simili ai primi prototipi potrebbero in un giorno non troppo lontano essere utilizzati come ricognitori per usi sia civili che militari.
L'idea di un "monocottero" non è nuovissima e infatti risale a quando l'aviazione era ancora agli albori, ma solo di recente si è capito che bisognava applicare la biomimetica, cioè copiare dalla natura.
Nel paper pubblicato sulla rivista Bioinspiration and Biomimetiscs Evan Ulrich (University of Maryland) e colleghi presentano appunto un velivolo costruito imitando il comportamento dei frutti tipici degli aceri, cioè le samare (nella foto). Le samare, grazie a un'espansione del pericarpo, quando si staccano dall'albero iniziano a volteggiare su loro stesse, in modo tale da riuscire a planare anche a grande distanza.