SALUTE - Mai sentito parlare del "paradosso del migrante in salute" (healty migrant)? Pare che in genere le popolazioni immigrate in un altro paese abbiano tassi di mortalità inferiore e uno stato di salute generale migliore delle popolazioni residenti, nonostante normalmente gli immigrati godano di status economico e sociale (SES) inferiore ai padroni di casa (e il SES in generale è un buon predittore della salute: migliore la condizione soco-economica, migliori le condizioni di salute). Uno studio su BMC conferma questo dato: gli immigrati italiani di prima generazione in Svizzera stanno meglio degli svizzeri stessi, anche se il vantaggio diminuisce con l'età. Peccato che poi quelli i figli degli immigrati stiano peggio della media nazionale
LA VOCE DEL MASTER – Torna l’appuntamento con ScienceForward, il podcast del Master in Giornalismo Scientifico Digitale della Sissa di Trieste. Seguiteci ogni due settimane su OggiScienza.
Oggi parliamo di innovative cure mediche su misura. Quali saranno i futuri scenari della terapia genica? Lo abbiamo chiesto a Luca Biasco, dell’Istituto San Raffaele di Milano e ricercatore Telethon , e a Cristina Gentilini, ricercatrice a Oxford presso la sede inglese della Swedish Biomimetics.
Per la rubrica Riciclati, incontriamo Vincenzo Napolano, che, dopo un dottorato in fisica, si occupa di comunicazione della scienza all’INFN di Roma.
+Science ci porta nel futuro con il lungometraggio animato di Andrew Stanton, Wall-E (2008). Pixar e Walt Disney hanno unito le forze creative per raccontare le disavventure di un piccolo robot che smaltisce rifiuti sulla Terra ormai abbandonata dall’uomo.
Con Import-Export andiamo tra le montagne della Svizzera, per conoscere Marianna Trani, che sta facendo il dottorato presso l’Università di Basilea.
Buon ascolto e alla prossima e ultima puntata!
Crediti immagine: micahb37
CRONACA - Gli svizzeri rigidi? Insomma. In un momento in cui si fa un gran discutere di proprietà intellettuale specie se declinata in rete, e dove in molti paesi (non ultimi Stati Uniti e Italia) si continuano a proporre provvedimenti legali restrittivi e punitivi, proprio dalla patria del rigore e dei depositi bancari arriva un'interpretazione soft alla protezione del diritto d'autore in Internet. Un cittadino svizzero su tre si scarica in maniera non autorizzata musica, film e giochi dalla rete. La confederazione elvetica si è chiesta perché è ha commissionato uno studio, e ieri ha reso pubblici i risultati dello stesso (qui, solo in francese).
La posizione della confederazione sull'argomento è quasi disarmante (specie lo confrontiamo con l'aggressività di altri stati): i risultati dello studio (indipendente, si legge nel comunicato) dimostrano che i cittadini che scaricano di più sono anche quelli che poi sono quelli disposti maggiormente a spendere soldi per andare a teatro, a vedere concerti, al cinema e a comperarsi (legalmente) della musica. In pratica il budget dedicato a questo capitolo resta invariato, anche se il cittadino scarica illegalmente materiale dalla rete. Dunque l'industria dell'entertainment e della cultura non ne viene soffrire, anzi.