La socialità? Questione di cervello, anche per le vespe
LA VOCE DEL MASTER - Per molte specie la vita sociale rappresenta un vantaggio adattativo importante, e sembra sia una questione di “cervello”. Nei mammiferi e negli uccelli, più grande è il cervello, maggiore è la socialità. Un recente studio americano, pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences, ha dimostrato che anche per le vespe è così: vespe più grandi hanno un cervello più grande, e di conseguenza maggiori capacità cognitive.
Questo studio riguarda ovviamente le cosiddette “vespe sociali” (in particolare la vespa cartonaia, famiglia Vespidae, sottofamiglia Polistinae). Esistono infatti vespe sociali e vespe solitarie. Anzi, vespe eusociali, termine coniato appositamente per identificare la socialità degli insetti, caratteristica che ne contraddistingue solo pochi ordini. Nel mondo delle vespe si considera eusociale una colonia nella quale i membri allevano in comune la prole, presentano una divisione del lavoro in caste di tipo riproduttivo (la regina: femmina fecondata, le operaie: femmine sterili, e maschi fertili) e presentano una sovrapposizione di generazioni (i figli rimangono assieme ai genitori)