CRONACA - Due metri sotto il deserto. Non si tratta di una nuova parodia di un famoso film per teenager, ma dell’insolito habitat in cui vivono delle forme di vita molto primitive, che appartengono al regno degli archeobatteri. I ricercatori del Centro di Astrobiologia di Madrid e della Catholic University of the North in Cile hanno recentemente scoperto un’oasi popolata da un gran numero di questi microrganismi nel luogo più arido della Terra, il deserto di Atacama, in Cile. Gli archeobatteri sono simili ad altri che vivono in zone diverse del pianeta, ma hanno la peculiarità di sopravvivere in assenza di luce e di ossigeno.
NOTIZIE - Perché le dichiarazioni fatte ieri da Felisa Wolfe-Simon, astrobiologa della NASA (nonché i dati riportati nell’articolo pubblicato su Science Express) segnano un momento fondamentale nella storia della scienza, nel modo in cui concepiamo la vita e sono destinate a lascare un segno indelebile nel futuro? In fondo si tratta di qualche microbo che cresce in un posto davvero inospitale (per quanto suggestivo), il lago Mono in California, uno specchio d’acqua ipersalina , iperalcalina e ricca di arsenico (eppure abitata da un ricco ecosistema).
Alla Stanford University è stato inventato un codice basato sulla matematica e alcune conoscenze astronomiche fondamentali che servirà per farci capire dagli alieni