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La doppia elica compie 60 anni

Il 25 aprile 2013 non è solo la ricorrenza della sconfitta dell'esercito nazifascista che ha sancito la liberazione del nostro paese dall'occupazione tedesca, ma è anche un importante anniversario per la scienza mondiale: il 25 aprile del 1953, esattamente 60 anni or sono, venivano infatti pubblicati i risultati in cui si definiva per la prima volta la struttura tridimensionale del DNA, la macromolecola in cui si conserva e si perpetua nel tempo l'informazione genetica.

Il DNA si fa in quattro

CRONACA - Era da un po' che gli scienziati la cercavano (la struttura era già stata osservata nei ciliati, piccoli organismi monocellulari - il paramecio, ve lo ricordate?) ma mai nell'organismo umano. Lo studio pubblicato su Nature e pubblicato il 20 gennaio sulla rivista Nature Chemistry dimostra che nelle cellule umane si può trovare DNA disposto su ben quattro eliche (anziché la ben più comune doppia elica). Quando Watson e Crick nel 1953 pubblicarono su Nature i risultati dei loro ricoluzionari studi presentarono per la prima volta quello che diventerà un archetipo della nostra conoscenza: la doppia elica del DNA, così elegante, così semplice, così potente. Una sorta di scala a pioli in cui i due filamenti lunghi erano formati da una "collanina" di elementi che lanciavano un ponte sull'altro filamento legandosi con un altro elemento (ciascuna "base" solamente con quella lei complementare). Queste quattro basi (guanina, citosina, adenina, tiamina) formavano il "linguaggio macchina" con cui era scritto il "progetto" di tutti gli organismi viventi sul nostro pianeta. Watson e Crick avevano scoperto la lingua madre della biologia.