Il rapporto tra Wikipedia e comunità scientifica è fatto di alti e bassi. L'appello dei wikipediani alla Wikipedia Science Conference 2015 potrebbe aiutare a migliorare la situazione, a beneficio di tutti
POLITICA - Qualche giorno fa, il 29 marzo, la rivista Plos Computational Biology ha iniziato un esperimento. Facciamo una premessa: già da un po' la comunità scientifica sta portando avanti una profonda riflessione sul processo di pubblicazione degli articoli scientifici. Per ora il modello imperante è quello della peer-review (revisione paritaria) classica, che possiamo qui definire "statica". In soldoni: uno scienziato o un gruppo di ricerca "sottomette" un articolo, frutto di una ricerca, a una rivista scientifica, che si preoccupa di individuare un certo numero di revisori (persone esperte nel campo, altri scienziati cioè) che "fanno le pulci " al lavoro, chiedendo eventualmente ulteriori chiarimenti, esperimenti, o arrivando persino a rigettare la ricerca se alla fine della revisione non incontra i criteri stabiliti. Nella versione pù classica del peer-review (doppio cieco) gli autori non conoscono i revisori e i revisori non conoscono gli autori (e non sanno chi sono gli altri revisori).
POLITICA - Domani la versione in inglese di wikipedia resterà chiusa per 24 ore, per protestare contro lo Stop Online Piracy Act (SOPA) e il Protect IP Act (PIPA), due provvedimenti al vaglio uno della Camera dei Rappresentanti e l'altro al Senato USA per regolamentare la proprietà intellettuale in internet. Ne avevamo già parlato qualche tempo fa.
POLITICA - Si lo sappiamo questo è un giornale di scienza, e c'è chi si lamenta che ogni tanto ci occupiamo di cose che travalicano la pure divulgazione scientifica. Ci tengo a far notare che OggiScienza è un giornale che dalla sua nascita ha subito mostrato una forte vocazione per quanto riguarda i temi che si trovano all'intersezione di "Scienza&Società", vocazione di cui siamo pienamente coscienti e speriamo che anche i nostri lettori lo abbiano ben chiaro (inosmma se cercate divulgazione "pura" questo non è il posto giusto). Detto questo segnalo con un certo sconcerto la chiusura di uno dei siti al quale attingiamo di più quando si tratta di offrire approfondimenti scientifici ai nostri articoli (i link a questo servizio dalle nostre pagine sono innumerevoli): Wikipedia. Per la precisione Wikipedia.it, e cioè la versione italiana. se andate oggi sulla home italiana del nota enciclopedia partecipativa troverete un annuncio che in soldoni avverte che per ora i contenuti del servizio sono solo nascosti per una sorta di sciopero, ma che potrebbe darsi che presto vengano cancellati davvero. Il motivo, spiegano ancora i responsabili di Wikipedia.it, è che "purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni".
Quello che preoccupa Wikipedia (e non solo) è soprattutto "l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine". La lesività dei contenuti però sarà valutata unicamente dal soggetto che chiede la rettifica, senza l'intervento di un giudice terzo, scrivono ancora.
Nel blog di un naturalista si segnala un'anomalia: su Wikipedia le voci dedicate ad alcuni tra i più importanti naturalisti sono piene di grotteschi strafalcioni.
Una ricerca dimostra che le voci di migliore qualità su Wikipedia sono quelle in cui gli autori collaborano di più. A riprova che il web partecipativo dà il suo meglio quando segue fino in fondo la sua natura…