Un taglio del 30% è possibile. A sostenerlo è la FAO, che nel suo ultimo studio "Affrontare il cambiamento climatico attraverso il bestiame" spinge verso un impiego più capillare delle pratiche già esistenti e delle tecnologie più efficienti per abbattere di un terzo le 7,1 gigatonnellate di anidride carbonica equivalente emesse ogni anno dal settore zootecnico