Il ministro della ricerca scientifica austriaco ha annunciato l’uscita del paese europeo dall’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare
L’austria si ritira dal CERN, i famosi laboratori di ricerca di fisica delle alte energie situati a Ginevra, in Svizzera. Così ha dichiarato lo scorso 8 maggio Johannes Hahn, il ministro per la ricerca scientifica del paese membro dell’Unione Europea.
Dopo cinquant’anni l’Austria – che ha aderito alla convenzione poco dopo la nascita dei laboratori – rinuncia: dal 2010 non parteciperà più ai finaziamenti e alla ricerca del CERN. L’annuncio viene dato a pochi mesi dalla nuova partenza di Large Hadron Collider – LHC – il più potente acceleratore di particelle al mondo, e ha lasciato i fisici austriaci senza parole.
Christian Fabjan, direttore dell’Istituto di Fisica delle Alte Energie dell’Accademia di Scienze Austriaca a Vienna ha dichiarato che “questo è un giorno nero per la scienza austriaca,” e ha spiegato di essere molto sorpreso visto anche che il suo paese ha investito pesantemente nella costruzione di LHC. Al momento l’Austria ha 170 scienziati che lavorano a LHC e ai due esperimenti ATLAS e CMS.
Il problema sembra essere la crisi economica. Il governo austriaco ha dichiarato che userà il budget dedicato ogni anno al laboratorio, 17 milioni di euro – il 2% dei finanziamenti totali -, per affrontarla e anche per avviare la partecipazione ad altre collaborazioni internazionali in fisica, sociologia, e biotecnologia. In realtà i finanziamenti pubblici austriaci per la ricerca scientifica per i prossimi anni saranno aumentati, ma allo stesso tempo quelli privati dall’inizio della crisi economica sono crollati. “Vogliamo investire in quei campi che hanno un maggiore impatto per le aziende e le università,” ha spiegato Nikola Donig, portavoce del ministero della ricerca. Fabjan fa però notare che il CERN non è solo un eccellente laboratorio, ma anche una palestra per molti ingegneri, scienziati e programmatori austriaci.
Rolf-Dieter Heuer, direttore generale del CERN, si recherà in Austria la prossima settimana per discutere della decisione con Hahn. Heuer si è dichiarato preoccupato: vista la crisi economica internazionale l’uscita dell’Austria potrebbe scatenare un effetto a catena con effetti disastrosi sui prossimi importanti esperimenti di LHC.