Archeologi, storici, biologi, paleontologi compilano il censimento della vita marina antica
I merluzzi del Mare del Nord negli ultimi secoli hanno più che dimezzato le loro dimensioni. Questa è solo una delle innumerevoli “scoperte” di cui discuterà la comunità internazionale di scienziati che in questi giorni (26-28 maggio 2009) è riunita a Vancouver per la The Census of Marine Life Oceans Past II Conference.
Più di cento scienziati, provenienti dai più disparati campi della ricerca non esclusi storici ed esperti di manoscritti antichi, da alcuni anni stanno lavorando per mettere insieme le conoscenze raccolte in maniera interdisciplinare. Queste informazioni serviranno a ricostruire una fotografia di quello che erano gli oceani nei secoli passati e di come sono cambiati a causa dei mutamenti climatici e dello sfruttamento intensivo da parte dell’uomo.
Vecchie riviste, libri antichi, ossa fossili provenienti anche dai resti del cibo umano, persino trofei di pesca, tutto questo contribuisce a compilare questo censimento. Alcuni risultati di questo lavoro di ricerca sono davvero allarmanti, basti sapere che la produttività per quel che riguarda gli strati marini più alti, nel passato era da dieci a quindici volte maggiore di oggi e che molti pesci erano più grandi.
Queste informazioni, secondo Poul Holm, direttore della History of Marine Animal Populations, il “braccio” storico del programma Census of Marine Life, grazie a un confronto minuzioso fra la vita marina presente a passata, saranno preziose per comprendere lo stato di salute dei nostri mari oggi.