Una ricerca dell’ Università di Portsmouth dimostra che l’origine della risata risale ai nostri antenati pre-umani
Non siamo gli unici animali che ridono e secondo una ricerca apparsa su Current Biology la risata sarebbe apparsa in un antenato comune a uomini e grandi scimmie fra 10 e 16 milioni di anni fa. Marina Davila Ross, primatologa del dipartimento di psicologia dell’Università di Portsmouth, nel Regno Unito, ha mappato i suoni delle risate prodotte da esseri umani e grandi scimmie su un albero evolutivo. In quest’albero gli esseri umani sono risultati più vicini a bonobo e scimpanzè, un po’ più lontani dai gorilla, e più distanti di tutti dagli oranghi.
La scienziata ha raccolto 800 campioni audio di 22 scimmie, bambine o adolescenti, e di 3 bambini umani, mentre veniva fatto loro il solletico sulle palme delle mani, dei piedi, sul collo e sotto le ascelle. Nonostante le differenze, lo studio ha provato con sicurezza che ridere non è un’attività esclusivamente umana.“La base della risata è pre-umana,” ha spiegato Davila Ross. “È probabile che le scimmie la usino per interagire in modo simile a quello umano.”
I risultati di Davila Ross dimostrano che la risata si è evoluta gradualmente nel corso degli ultimi milioni di anni di storia evolutiva dei primati, anche se quella umana è certamente diversa da quella delle altre scimmie, visto che negli ultimi cinque milioni di anni quest’evoluzione è stata più rapida. Una similarità importante con l’essere umano riscontrata nei gorilla e negli scimpanzé e che queste scimmie sono in grado di ridere espirando per un periodo da tre a quattro volte più lungo del normale ciclo di respirazione: questo dimostra che hanno un certo controllo del respiro, una capacità che si riteneva unica dell’uomo e che si crede importante nell’evoluzione del linguaggio parlato.