Il telescopio spaziale Hubble riprende in pompa magna la sua quasi ventennale missione di osservazione del cosmo
Nell’era dell’usa-e-getta Hubble è un’eccezione ammirevole. Sarà forse a causa della conclamata carenza di fondi della NASA – che vede in dubbio molti degli ambiziosi progetti futuri – ma l’agenzia spaziale americana continua a ripararlo ogni volta che si rompe e ogni volta l’ormai leggendario telescopio rinasce come una fenice dalle proprie ceneri, più smagliante che mai. Ieri a Washington lo staff della NASA e alcuni politici hanno celebrato in un evento pubblico il ritorno del grande vecchio: grandi pacche sulle spalle ed enorme soddisfazione. “Andremo ancora avanti. Non è una questione di budget e fondi pubblici. Si tratta di scienza e tecnologia, di scoperta, del carattere americano, e del futuro dei nostri bambini,” ha dichiarato Barbara Mikulski, senatore democratico che ha partecipato all’evento. Il occasione delle cerimonia sono state presentate otto immagini raccolte con la nuova – e riparata – strumentazione a bordo del satellite
Hubble all’inizio di quest’anno aveva sofferto di una serie di “accidenti” e solo tre degli strumenti in dotazione erano rimasti funzionati. Lo scorso maggio alcuni astronauti sono partiti con la navetta Atlantis e hanno eseguito una serie riparazioni installando anche due nuovi dispositivi: la Wide Field Camera 3 e e il Cosmic Origins Spectrograph. Dopo tre mesi di calibrazioni, controllate da terra, 0ra su Hubble ci sono in tutto 13 dispositivi che funzionano perfettamente
Hubble è il più longevo telescopio orbitante mai costruito, eppure sembrava nato sotto una cattiva stella. In un certo senso le sue origini risalgono addirittura al 1946, quando l’astronomo Lyman Spritzer formulò l’idea che un telescopio nello spazio, al di sopra dell’atmosfera terrestre che rende le immagini sfocate, avrebbe potuto dare misurazioni più precise sui corpi celesti, ma quando è stato infine messo in orbita nel 1990 è subito diventato una barzelletta negli Stati Uniti: il suo specchio principale aveva una forma sbagliata e ne impediva il corretto funzionamento.
Inizia proprio qui la serie di missioni di servizio per ripararlo: la prima nel 1993 e l’ultima appunto quella del maggio di quest’anno.
Dal 1990 a oggi Hubble ha fornito una quasi ininterrotta serie di immagini e misurazioni del cosmo che hanno portato ad alcune fra le più importanti scoperte astronomiche dell’ultimo ventennio. E non sembra voler smettere. “Hubble continua a migliorare,” ha dichiarato Edward Weiler, responsabile della Amministrazione Aeronautica e Spaziale Nazionale degli Stati Uniti. Anche l’Agenzia Spaziale Europea ha partecipato alla missione di “refurbishing”, come la chiamano alla NASA. Le nuove funzionalità del telescopio permettono ora di osservare l’Universo attraverso una grossa fetta dello spettro elettromagnetico, dall’ultravioletto all’infrarosso. Le osservazioni spettroscopiche effettuate da Hubble inoltre permettono di mappare la rete cosmica che permea l’Universo e la distribuzione degli elementi chimici fondamentali per la vita.
Le otto immagini rese pubbliche ieri sono davvero spettacolari: galassie distanti, un cluster di di stelle densamente impacchettate, un “pilastro della creazione” e una nebulosa dalla forma a farfalla. “Questo è un nuovo inizio per Hubble,” ha rimarcato Weiler. Secondo gli esperti infatti ora il telescopio continuerà il suo lavoro per almeno altri cinque, forse dieci, anni.