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La geografia della bellezza

Crediti: le jardin public - CS PhotoUna ricerca brasiliana dimostra che il giudizio estetico è influenzato da fattori culturali

Il bello è un universale o dipende da fattori culturali? Sia l’una che l’altra cosa, probabilmente. Se è ormai praticamente indubbia l’esistenza di una base universale di ciò che consideriamo bello, in un viso per esempio, – molti lavori hanno dimostrato che la simmetria è un fattore importante e  apprezzato in ogni cultura – è anche vero che i fattori culturali hanno un loro effetto che va a combinarsi che le nostre preferenze innate. Uno studio presentato al meeting annuale dell’American Academy of Otolaryngology – Head and Neck Surgery Foundation ha dimostrato infatti che i brasiliani, rispetto ai nordamericani, hanno differenze di gusto evidenti in fatto di viso. Geraldo Augusto Gomes, dell’Università Federale di Rio de Janeiro, e colleghi hanno indagato le preferenze estetiche di tre gruppi di soggetti (medici specializzati in estetica facciale, artisti visivi e cittadini non appartenenti a queste due categorie) di nazionalità brasiliana e nord amercana. I soggetti osservavano le fotografie di visi in cui veniva artificialmente variata l’altezza dell’attaccatura del naso, che poteva essere normale, cioè nella media, oppure più alta o più bassa.

I tre gruppi brasiliani preferivano un’attaccatura più bassa di quella scelta invece come più bella dai nordamericani, assegnando a questa condizione il 53% delle preferenze. Se invece si chiedeva qual era il profilo meno attraente, nel 73% dei casi sceglievano quello con l’attaccatura più alta.

Questi risultati sono soprattutto importanti per i professionisti della chirurgia estetica. Gli  interventi estetici infatti sono volti a ottenere la maggiore soddisfazione possibile da parte dell’individuo ma la maggior parte degli studi che indirizzano i medici sui canoni estetici sono di matrice statunitense e potrebbero non riflette il senso estetico di altre popolazioni.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.