Un’estate di scienza in Basilicata
COSTUME E SOCIETÀ – Il viaggio che ci ha portato, regione dopo regione, a scoprire la scienza nell’estate italiana termina con la Basilicata, regione ancora poco conosciuta, ma in grande sviluppo dal punto di vista turistico anche grazie alla nomina di Matera a Capitale della Cultura europea nel 2019. Se l’offerta turistica e culturale negli ultimi anni ha avuto una grande crescita, anche dal punto di vista scientifico le proposte negli ultimi anni sono in aumento con nuove strutture e nuove iniziative.
Una delle più interessanti e recenti è il Micromondo, un museo di concezione moderna dedicato alla geologia. La struttura è posta nello splendido scenario del Lago Sirino, ai piedi dell’omonimo massiccio montuoso ed è facilmente raggiungibile dall’autostrada A3. Il museo ospita un percorso tematico sulla geologia e organizza laboratori su tematiche che vanno dalla geologia alla sostenibilità ambientale oltre a escursioni su prenotazione al Lago Sirino e alla vicina Maratea, rinomata località balneare della costa tirrenica.
La zona del Sirino ricade all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano. Ultimo per istituzione, si estende su una vasta area che va dal capoluogo Potenza alla Val d’Agri fino al lagonegrese. Il parco tutela una vasta varietà di ambienti e diverse specie di importante valore naturalistico presenti nei vasti boschi di alberi secolari che ricoprono le catene montuose lucane. Tra queste la lontra, il capovaccaio e la cicogna nera, specie minacciate che in Basilicata trovano uno dei loro rifugi più importanti. Il parco ospita diversi Centri di educazione alla Sostenibilità che sviluppano varie tematiche e attività. Tra questi vi è il Museo del Lupo, una piccola struttura posta vicino agli impianti da sci della Montagna Grande di Viggiano e dedicata al predatore che, dopo essere quasi scomparso, negli ultimi venti anni ha ormai vastamente ripopolato la regione.
Un pizzico di astronomia…
Sempre all’interno dell’area del parco gli appassionati di astronomia troveranno pane per i loro denti nel Planetario Osservatorio Astronomico di Anzi. La regione grazie alla bassa densità abitativa e alla bassa umidità dell’aria, gode di uno dei cieli più tersi e col minore inquinamento luminoso d’Italia regalando dei fantastici cieli stellati. Dotata di un telescopio riflettore tra i più avanzati del sud Italia oltre che da un planetario di 12 metri di diametro, la struttura è posta sopra il caratteristico abitato di Anzi attorno ai 1100 m di altezza e consente di godere a pieno del cielo notturno lucano. Durante i mesi estivi vi è un fitto calendario di serate dedicate a vari temi.
Un’altra possibilità per godere le bellezze del cielo notturno sono le attività organizzate dall’Associazione Lucana di Astronomia. L’associazione, gestita da giovani astronomi e astrofili , organizza diverse serate di osservazione durante tutto l’anno, sia in occasione di eventi o sagre, sia come scampagnate in montagna (la prossima il 7 settembre), una grande occasione per godere della pace e della magia del cielo lucano.
…e di natura
Nel sud della regione a cavallo con la Calabria, vi è un’altra importante area naturalistica, il Parco Nazionale del Pollino, con i suoi spettacolari pini loricati che ne sono il simbolo. Relitto dell’ultima glaciazione, queste maestose conifere, che a volte superano i 1000 anni di età, in Italia sono presenti solo sulle vette del Pollino e delle montagne limitrofe. Il parco ospita numerose specie protette tra cui anche una coppia di aquile reali. A illustrare il patrimonio naturale e culturale del parco vi è l’Ecomuseo del Pollino, situato nell’abitato di Rotonda. L’abitato, posto sulle pendici del massiccio montuoso ospita anche il Museo Naturalistico e Paleontologico dove è conservato lo scheletro completo di un elefante antico (Elephas antiquus italicus) ritrovato nel territorio del comune lungo quelle centinaia di migliaia di anni fa erano le sponde di un antico lago pleistocenico, uno dei più importanti ritrovamenti di questo tipo in Italia.
Un altro museo dedicato alla storia naturale si trova dal lato opposto della regione, nella zona più settentrionale. Qui sorge il Monte Vulture, un antico vulcano oggi ricoperto di boschi e ricco di sorgenti di acqua che spesso sgorga effervescente. Una delle maggiori attrazioni della zona sono i Laghi di Monticchio, formati dai due ultimi crateri eruttivi del vulcano, posti in uno scenario incantevole formato da una vegetazione lussureggiante su cui si affaccia l’Abbazia San Michele Arcangelo a Monticchio. Il Museo di Storia Naturale del Vulture si sviluppa proprio all’interno di questa struttura che risale all’VIII d.C. ed è dedicato alla storia eruttiva del vulcano e alle specie vegetali e animali che oggi ospita, tra cui Brahmaea europaea, una falena relitto dell’evoluzione e oggi presente solo sul Vulture.
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