Il peer-review non è certo il sistema perfetto e soffre delle sue belle magagne. Certi meccanismi che oggi però funzionano da “scorciatoia” per velocizzare il macchinoso, e lungo, processo di pubblicazione degli articoli scientifici a volte finiscono per favorire i “furbetti” che vogliono pubblicare lavori non proprio rigorosi. Pare che questo sia il caso (ancora in via di verifica) di un articolo pubblicato qualche mese fa sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) che a suo tempo provocò numerose critiche. La ricerca condotta da Donald Williamson, zoologo britannico in pensione, portava prove genetiche a favore della teoria che le farfalle moderne si siano formate dall’ibridazione di una specie di verme con un’altra specie di insetto alato, un’ipotesi abbastanza fantascientifica ma sostenuta da una minoranza di scienziati attratti dal peculiare ciclo riproduttivo della farfalla che non avrebbe eguali nel mondo animale. Subito dopo la pubblicazione erano insorte molte e autorevoli voci circa la validità dei dati e delle conclusioni pubblicate.
Di qualche giorno fa è la notizia che PNAS ha deciso di ritirare l’articolo e ha chiesto a Lynn Margulis, membro della National Academy, di dare spiegazioni a riguardo. La Margulis infatti come ogni membro dell’accademia ha il diritto di aiutare i colleghi a pubblicare gli articoli in maniera rapida, un processo che normalmente bypassa il normale peer-review, ma questo stratagemma si basa principalmente sulla buona fede dei membri che per poter avere il permesso alla pubblicazione devono portare alcuni giudizi sugli articoli. Nel caso della Margulis la selezione di questi giudizi non sarebbe stata imparziale, ma avrebbe favorito solo i commenti positivi.
La questione resta ancora da chiarire e si aspetta la relazione della scienziata. La procedura utilizzata da PNAS è adesso nel mirino della comunità scientifica (accessibile solo per abbonati) e dovrà necessariamente essere rivista, anche se resta pressante la necessità dimettere a punto tecniche di validazione dei lavori scientifici più agili e veloci, che possano talvolta sostituire il peer review tradizionale.
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.