Italiani ricercatori meritevoli con poche prospettive, al punto che i finanziamenti europei assegnati ai nostri studenti vengono perlopiù spesi all’estero. Lo denuncia un articolo su Repubblica di oggi.
L’European Research Council assegna ogni anno cifre consistenti a ricercatori promettenti, per poter sviluppare i loro progetti di ricerca nel modo più appropriato. L’Italia, insieme a alla Germania è il paese che quest’anno si è assicurato più borse, 32, di cui un terzo sono state assegnate a ricercatrici (anche questo un primato). Eppure di queste solo 14 resteranno in suolo patrio, mentre le altre verranno condotte all’estero. È l’Inghilterra il paese più gettonato dai nostri giovani ricercatori, seguito da Francia e Germania.
Carenza di laboratori e strutture obsolete? Forse non sono solo questi i motivi della persistente fuga all’estero dei nostri scienziati: sopra tutte le altre motivazioni infatti sembra dominare la mancanza di prospettive di carriera in Italia. Per questo i nostri studenti preferiscono investire tempo, fondi e fatica per costruirsi una solida posizione nei paesi che garantiscono loro una continuità professionale, possibilità di finanziamento e di avanzamento nella carriera.
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.