Presentato il primo prototipo di robot “morbido” che riesce a muoversi su terreni accidentati e a infilarsi nei pertugi più stretti
Per ora si tratta solo di modelli preliminari ma i robot “chimici” o chembot, come li chiamano gli scienziati che li hanno progettati hanno in serbo grosse sorprese. Si tratta di sistemi robotici completamente morbidi, in grado di effettuare movimenti simili a quelli biologici, privi della rigidità meccanica di tutti gli altri robot conosciuti fino ad ora. Un prototipo di robot chimico è stato presentato la scorsa settimana alla IEEE/RSJ International Conference on Intelligent Robots and Systems da un gruppo di ricercatori dell’Università di Chicago e della iRobot, una compagnia privata fondata negli anni Ottanta da due scienziati del MIT di Boston.
Costituiti principalmente da un involucro di silicone e gomma si basano sul principio del jamming una tecnica che permette alle diverse porzioni del corpo del robot, passando da uno stato quasi liquido a uno solido, di gonfiarsi e sgonfiarsi selettivamente in maniera dinamica. Attraverso questo meccanismo il robot può rotolare su una superficie e strizzarsi riducendo notevolmente le sue dimensioni.