A causa della crisi economica, molti mercantili sono bloccati in porto e alla ripresa dei traffici potrebbero disperdere ovunque specie invasive che nel frattempo hanno trovato casa sugli scafi
ESTERI – Dalla perdita di posti di lavoro alla riduzione del credito, molte conseguenze della crisi economica globale che stiamo attraversando le abbiamo già viste o vissute. Altre, invece, potrebbero arrivare più tardi, come effetto “collaterale” della ripresa economica. Per esempio, la dispersione per i mari di tutto il mondo di specie invasive trasportate dalle navi mercantili, una volta che queste avranno ripreso le rotte consuete, dopo lo stop forzato causato dalla diminuzione degli scambi commerciali .
L’allarme viene da un recente articolo pubblicato sul Marine Pollution Bulletin da Oliver Floerl, del National Institute of Water and Atmospheric Research di Christchurch, in Nuova Zelanda. Floerl ha osservato che il netto declino globale di import-export registrato nel 2008 ha portato a un altrettanto netto declino del traffico navale; nel primo quadrimestre del 2009, rispettivamente il 10% e il 25% di navi container e di navi refrigerate sono rimasti all’ancora, soprattutto in porti del Sud-Est Asiatico (tra i meno costosi), con periodi di inattività anche superiori ai tre mesi.
Ed è proprio durante questi periodi di riposo forzato che gli enormi scafi dei mercantili si riempiono di animali sessili, come i balani o la cozza verde australiana Perna viridis. Secondo Floerl c’è il rischio che, una volta ripresi gli scambi, le navi porteranno in giro ovunque questi organismi, che avranno così la possibilità di colonizzare nuovi ambienti, con conseguenze spesso disastrose sull’equilibrio ecologico locale.
In realtà, prima di levare l’ancora le navi dovrebbero essere accuratamente pulite, anche perché la copertura animale appesantisce lo scafo, riducendo l’efficienza del carburante. Dati i costi, però, non è detto che questa operazione venga fatta nel modo opportuno. Al contrario, la pulizia potrebbe essere fatta sommariamente al largo, con conseguente rilascio in mare aperto degli ospiti indesiderati.