CRONACA

Gioca con le galassie e aiuta gli scienziati

Si chiama Galaxy Zoo ed è un progetto collaborativo di classificazione delle galassie: tutti possono partecipare, basta collegarsi al sito e giocare con il classificatore di galassie.

NOTIZIE – È noto che gli umani sono più abili dei computer e riconoscere le forme. E la classificazione delle galassie si basa proprio sull’identificazione di alcune caratteristiche fondamentali della loro forma. Non si tratta di un mero desiderio di fare un po’ di ordine nell’estrema varietà cosmica. La forma di una galassia racconta infatti la sua storia evolutiva e dice molto sulla sua composizione, sugli eventi che si stanno verificando al suo interno, sul numero di stelle che contiene, sulla sua massa e sulla sua dinamica.
Ci sono galassie a spirale, come la nostra, altre che oltre ai bracci che partono dal nucleo centrale presentano anche una barra trasversale o un bulbo centrale. Altre ancora sono degli ammassi più compatti di stelle e gas che non presentano alcuna struttura: degli ellissoidi più o meno schiacciati, che normalmente sono galassie molto antiche. Altre lanciano dal loro nucleo dei getti giganteschi a energie e distanze inimmaginabili, altre ancora non hanno una forma precisa e sembrano delle specie di nuvolette dai contorni indefiniti. Ovviamente, come sempre in natura, ci sono poi tutte le forme intermedie che rendono la classificazione ancora più difficile.
Gli scienziati del progetto Galaxy Zoo, con il loro archivio di quasi 250.000 galassie, chiedono la collaborazione di tutti e per farlo hanno realizzato un gioco che si può giocare online.
Basta andare sul sito http://www.galaxyzoo.org/ e cliccare su CLASSIFY GALAXY (sì, il sito e il gioco sono in inglese, che è la lingua della scienza), e provare a scegliere per ogni galassia proposta la forma che le si avvicina di più da una serie di galassie simulate, cioè disegnate al computer per rappresentare dei tipi riconoscibili e corrispondenti a caratteristiche morfologiche ed evolutive specifiche.
L’esperimento era già stato fatto nel 2007 e aveva avuto un successo strepitoso tant’è che gli scienziati avevano avuto difficoltà a gestire tutti i volontari. Oggi ci riprovano convinti di avere una partecipazione ancora maggiore. Provate anche voi.

Condividi su