Trapelano indiscrezioni sui siti designati per la costruzione delle centrali nucleari italiane. In un’intervista a OggiScienza, Angelo Bonelli, presidente dei Verdi italiani, conferma la genuinità delle sue fonti
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NOTIZIE – Angelo Bonelli ieri ha reso noto che i Verdi italiani sono in possesso dello studio condotto dall’Enel per designare i siti dove verranno costruite le nuove centrali nucleari italiane, studio che la stessa Enel avrebbe già trasmesso al Governo. Mentre le fonti ufficiali dell’Enel (raggiunte anche dalla nostra redazione) continuano a smentire che questi dati siano mai stati consegnati al Governo, la polemica infuria sulla stampa.
Facciamo un passo indietro e ripercorriamo qualche passaggio di quello che qualcuno ha definitio“rinascimento” nucleare italiano, iniziato il 12 maggio scorso quando il senato ha approvato definitivamente gli articoli 14, 15 e 16 del disegno di legge “Sviluppo ed energia”. Questi articoli danno al governo la delega per adottare entro sei mesi, e dopo una delibera del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, una serie di decreti per il ripristino dell’intera filiera di produzione dell’energia atomica. Questo fatto si è verificato dopo quasi vent’anni in cui di fatto, a seguito del risultato elettorale dei tre quesiti sul nucleare posti nel referendum del 1987, non è stato più possibile costruire centrali sul suolo italiano.
Dopo la delibera di maggio dunque erano in molti ad aspettare col fiato sospetto la lista dei siti interessati e non stupisce che le dichiarazioni di Bonelli abbiano sollevato un gran polverone mediatico. Certo prima di una designazione ufficiale dei siti c’è ancora bisogno di una serie di passi formali: un decreto per stabilire dove saranno conservate le scorie prodotte dalle centrali, un altro che dica dove “non” si possono assolutamente costruire questi stabilimenti, una delibera del Cipe che stabilisca quale sarà la tecnologia utilizzata per produrre energia. Inoltre non sarà l’Enel a decidere dove si costruirà. Questa decisione sarà compito dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, che però non è ancora stata costituita.
Bonelli però ne è sicuro, nonostante manchino ancora questo passaggi (per arrivare alla data del 15 febbraio, quando il Governo dovrà varare i quattro provvedimenti necessari per poter davvero costruire le centrali) la loro lista è attendibile. “Alcuni mesi fa l’amministratore delegato di Enel aveva dichiarato che era stata ultimata la ricognizione dei siti, ma che non li avrebbe mai detti neanche sotto tortura,” ha raccontato Bonelli. “Noi ci siamo attivati, e bisogna dire che ci sono ancora scienziati che hanno una coscienza democratica.”
“L’accordo delega proprio l’Enel a individuare i siti e a proporli. Noi siamo in grado di dimostrare anche le date in cui i tecnici dell’Enel e dell’EDF (Ndr: il corrispondente francese dell’Enel) hanno fatto i sopralluoghi in vari siti che noi ieri abbiamo reso pubblici,” continua Bonelli.”In sitesi, l’Enel ha già siti, lo dice anche il suo amministratore delegato. Mancano i passaggi formali, ma la sostanza è già stata fatta.”