Sequenziato il genoma del panda, con una sorpresa: dal punto di vista genetico, l’animale sarebbe perfettamente in grado di nutrirsi di carne, anche se può darsi che non riesca ad apprezzarne a pieno il sapore.
CRONACA – Il club dei sequenziati ha un membro in più: il panda gigante, l’animale simbolo, con la sua inconfondibile silhouette bianca e nera, della conservazione biologica. Un folto gruppo di ricercatori, per lo più cinesi, ha annunciato ieri dalle pagine della rivista Nature di aver completato la sequenza del genoma di un esemplare femmina di 3 anni. È il primo orso a entrare nel club e il secondo carnivoro, dopo il cane .
Forse la definizione di “carnivoro”, associata alla placida figura del panda, che conosciamo come perennemente intento a masticare bambù, potrà stupire, ma è un dato di fatto che il genoma di questo animale contiene al completo il corredo genetico necessario per digerire la carne. Ed è, al contrario, piuttosto carente sul fronte dei geni necessari per la digestione dei vegetali e in particolare della cellulosa. Del resto, anche la tassonomia classica ha sempre inserito il panda tra i carnivori.
Secondo i ricercatori, sarebbero particolari batteri presenti nel tratto digestivo del panda, più che la genetica, a garantirgli la possibilità di seguire una dieta costituita al 99% da bambù.
E c’è dell’altro: gli studiosi hanno infatti scoperto un’alterazione in uno dei geni coinvolti nella percezione di un particolare tipo di sapore (l’umami), prevalente in cibi ricchi di proteine come appunto la carne. Anche se è azzardato attribuire un così netto cambiamento nel comportamento alimentare in una singola alterazione genetica, secondo i ricercatori la perdita di funzione di questo gene e, di conseguenza, l’incapacità di percepire in modo corretto il sapore umami, potrebbe spiegare almeno in parte perché il panda abbia abbandonato la sua carriera di carnivoro.
La questione, però, non è per niente chiara, come si evince leggendo il post Meat-eating pandas (in inglese) del blog sui panda di Henry Nicholls, biologo e scrittore, alle prese attualmente proprio con un nuovo libro su questi animali. Nel post, Nicholls racconta di aver avuto uno scambio di email con il biologo George Schaller, esperto di vari mammiferi tra i quali anche i panda. Scrive Schaller: “I panda amano la carne e quando possono si nutrono di animali morti. Il problema è che nel loro habitat – e con la loro particolare costituzione fisica – non è facile trovarla. Piuttosto, sarebbe interessante riuscire a scoprire per quale motivo la dieta di questi orsi si sia concentrata quasi esclusivamente sul bambù, anziché diversificarsi anche rispetto ad altri vegetali”.