Nel 2010 verranno registrati i primi indirizzi Internet in alfabeto non latino. Per milioni di persone la Rete diventerà più accessibile
CRONACA – сего́днянау́ки.pф. Ecco, più o meno, come apparirebbe l’indirizzo Internet di “Oggi Scienza” in caratteri cirillici se ci trovassimo nella Federazione Russa. Nel 2010 url di questo tipo diventeranno una realtà in tutti quei paesi dove si parlano lingue non latine, come Cina, India, Giappone, Russia, Medio Oriente.
L’ente regolatore dei nomi e dei numeri della Rete (Icann, Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) ha riconosciuto che più della metà del miliardo e 600 milioni di utenti online utilizza abitualmente idiomi incompatibili con i caratteri delle tastiere a cui siamo abituati. Di qui la decisione di accettare domande per registrare i primi domini Internet in scritture non latine, a partire già dai primi mesi del prossimo anno.
Al momento sono già 12 i paesi, con sei differenti alfabeti, che hanno richiesto il dominio di primo livello o TLD (dall’inglese top-level domain), la sigla che segue il punto più a destra dell’indirizzo internet, l’equivalente del nostro .it o .com. Probabilmente sarà il dominio arabo egiziano a inaugurare questo nuovo capitolo della storia del Web.
Sebbene i nuovi indirizzi resteranno invisibili a molti utenti, la decisione dell’Icann è sintomatica di una trasformazione che sta già cambiando il volto della Rete. Oggi le lingue latine predominano. Ma presto il cinese supererà l’inglese come lingua più utilizzata e l’uso di Internet sta crescendo rapidamente in paesi come India, Russia e Medio Oriente.
Un Web poliglotta faciliterà l’accesso a tutte quelle persone che finora potevano navigare soltanto digitando caratteri di una lingua che non parlano e non scrivono. La novità appare particolarmente significativa nel 2010, anno che vede Internet candidato al Premio Nobel per la Pace.