Quando si tratta di trovare un oggetto in una fila, pulcini e ghiandaie cominciano a contare da sinistra, come gli esseri umani
NOTIZIE – La tendenza a immaginare i numeri su una linea immaginaria che va da sinistra a destra (e anche di leggerli in questo verso nella maggior parte dei sistemi di scrittura) sono il prodotto della cultura in cui siamo immersi, o almeno in parte esiste una base innata legata a vincoli cognitivi e all’architettura del nostro sistema nervoso? Rosa Rugani, del Centro Interdipartimentale Mente e Cervello di Trento, e colleghi hanno osservato che pulcini e ghiandaie (adulte) quando devono identificare in base alla posizione un oggetto in una fila di altri identici, cominciano a “contare” partendo da sinistra. Questo, secondo il team composto da scienziati del CIMeC, dell’Università di Padova e dell’Università di Saskatchewan, in Canada, proverebbe che esiste almeno parzialmente una base innata per la tendenza a contare da sinistra verso destra. Ghiandaie e pulcini sono infatti animali non soggetti a influssi culturali e privi di abilità linguistiche che possano influire sulla loro prestazione in questo tipo di test. “Soprattutto i dati ottenuti sui pulcini, suggeriscono che la preferenza compaia molto precocemente,” spiega Giorgio Vallortigara, neuroscienziato del CIMeC, fra gli autori dello studio pubblicato ieri su Biology Letters.
Negli esperimenti gli animali venivano addestrati a scegliere il quarto o il sesto elemento in una fila di oggetti identici disposta lungo il piano sagittale rispetto alla posizione iniziale dell’animale. Nella fase di test, la fila veniva ruotata di 90° rispetto all’originale in modo che gli oggetti fossero ora disposti sul piano fronto-parallelo. A questo punto gli animali tendevano a scegliere più frequentemente il quarto (o sesto, a seconda della condizione sperimentale) oggetto a partire da sinistra e non da destra.
Queste osservazioni suggeriscono che la tendenza abbia origini filogeneticamente molto antiche. “Una possibilità è che sia emersa in modo indipendente in uccelli e mammiferi, l’altra – più probabile – che risalga perlomeno agli antenati rettili da cui si sono evoluti i due gruppi tassonomici degli uccelli e dei mammiferi,” commenta Vallortigara. “Vi sono dati che suggeriscono la presenza di asimmetrie destra/sinistra nella direzione dell’attenzione negli anfibi anuri e nei pesci – non nel contare, ma nel prestare attenzione per esempio a cibo o conspecifici – per cui non è implausibile che l’origine del fenomeno possa esser fatta risalire ai primi vertebrati.”
L’idea, continua lo scienziato, è che questa caratteristica sia legata alla specializzazione delle parti destra e sinistra del sistema nervoso, e che i compiti visuo-spaziali che attivano prevalentemente la parte destra del cervello (come contare degli oggetti per esempio) richiedano di focalizzare l’attenzione nella metà opposta del campo visivo e cioè quello sinistro.