Sotto gli impulsi radio e gamma, la stella emette anche una radiazione gamma diffusa molto estesa prodotta dall’interazione del vento di particelle della pulsar che interagisce con il mezzo interstellare circostante.
NOTIZIE – La pulsar Vela è una stella di neutroni residuo dell’esplosione di una supernova. Il gas e le particelle emesse dall’esplosione viaggiano oggi alla bella velocità di 1200 chilometri al secondo. Ruota su sé stessa molto velocemente, emettendo un fascio di luce visibile ogni 89 microsecondi. Questa emissione di luce pulsata, che la fa sembrare una specie di faro cosmico, è la caratteristica delle pulsar e anche l’origine del loro nome. Le pulsar sono stelle rotanti di neutroni, molto compatte, massicce, e molto magnetizzate che emettono dei fasci di luce molto intensi in una direzione particolare. Questi fasci possono essere osservati da Terra solo quando puntano nella nostra direzione, ecco perché la stella sembra pulsare: vediamo il lampo solo quando il fascio passa nella direzione che punta verso di noi.
Malgrado siano state scoperte ormai da più di quarant’anni,1 rimangono degli oggetti abbastanza misteriosi.
Ora la ricerca pubblicata su Science da parte di Alberto Pellizzoni dell’Istituto Nazionale di Astrofisica-INAF di Cagliari e una settantina di colleghi fa luce su un aspetto che forse permetterà di comprendere anche altri oggetti simili.
Grazie alle osservazioni fatte con il satellite Agile, i ricercatori sono riusciti a sottrarre le emissioni gamma e X delle pulsazioni dall’emissione totale della pulsar Vela. Questo ha permesso di rivelare una radiazione residua gamma che circonda la stella, finora rimasta oscurata dalle pulsazioni molto più intense.
Dall’analisi di questa radiazione sarà possibile comprendere meglio il vento di particelle emesso dalla stella che si espande all’interno di una specie di bolla: al confine tra questa bolla e il mezzo interstellare circostante avvengono diversi fenomeni tra cui, appunto, l’emissione di raggi gamma.
Questo stesso meccanismo potrebbe essere all’origine di altre sorgenti gamma non ancora identificate nella nostra Galassia che hanno una forma e una lumininosità simile alla pulsar Vela: anche questi oggetti, per ora non identificati, potrebbero essere delle nebulose che circondano una pulsar.
1 Le pulsar sono state scoperte da Jocelyn Bell Burnell nel 1967, quando lei era una studentessa di dottorato all’epoca della scoperta. Per la scoperta è stato assegnato il premio Nobel per la Fisica nel 1974 ma al suo relatore a Antony Hewish e non a lei: troppo giovane e troppo donna. Della storia si può leggere un divertente resoconto raccontato da Jocelyn Bell Burnell stessa.