POLITICA – Mentre all’OGS è già in corso la mobilitazione, alla Stazione Zoologica Anton Dohrn stanno ancora aspettando notizie certe. Il piano di tagli agli Enti infatti ne prevede la soppressione, ma non ci sono certezze a riguardo. “E’ una situazione paradossale” commenta Maria Cristina Gambi, ricercatrice presso questo Ente dal 1983 “qui siamo alle prese con la chiusura dei progetti PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale) e così ci siamo spartiti i compiti tra colleghi: una parte di noi partecipa all’assemblea di Istituto attualmente in corso e una parte lavora, potete immaginare anche con quale stato d’animo. Nel frattempo alla Stazione Zoologica si aspettano ricercatori ospiti, e collaboratori nell’ambito di convenzioni e programmi di ricerca, e di network Europei di eccellenza (MARS, Assemble ecc.) e per i quali abbiamo già avuto fondi dalla Comunità Europea, e ai quali non sapremo che dire”.
Già nel 2002 il ministro Moratti tentò di accorpare/eliminare la Stazione Zoologica. Poi i ricercatori avevano richiesto solidarietà a tutti gli Enti di ricerca mondiali con cui collaborano raccogliendo più di 2000 fax di risposta. E forti anche di questa attestazione di pregio e stima, ed all’appoggio trasversale di tutti vertici politici e giunta della Campania,il peggio era passato. “Anche questa volta cercheremo di giocarci tutte le carte, magari anche con azioni congiunte tra Enti di interessi similari, come potremmo essere noi e l’OGS” afferma la dott. Gambi, e prosegue “io ero in Antartide quando arrivò la nave dell’OGS alla base Italiana di Baia Terra Nova, la prima nave tutta italiana e a fini di ricerca in quel continente, e fu una vera emozione e una cosa di cui andare fieri. Sono rimasta attonita quando ho saputo che, inclusi nella ‘lista nera’ degli Enti inutili, c’eravamo entrambi”.
In effetti c’è di che stupirsi: fondata nel 1872, la stazione napoletana diede il «la» ad altri istituti di ricerca, come quello di Woods Hole, di Misaki e Plymouth, ed è attualmente riconosciuta come una delle eccellenze mondiali nell’ambito della biologia marina. Oltre a essere un prestigioso centro di ricerca, essa costituisce un pezzo della nostra storia: Anton Dohrn, biologo marino, voleva una stazione zoologica con lo scopo principale di raccogliere risultati scientifici in favore della teoria darwiniana di cui era uno dei primi epigoni edacceso sostenitore; se la costruì a sue spese, senza una lira di denaro pubblico, regalandola poi a Napoli. Accanto alla scienza di oggi, rappresentata da 4 laboratori principali con vari gruppi di ricerca al loro interno e oltre 140 dipendenti – ma il personale che gravita intorno all’Ente raddoppia con studenti, dottorandi e collaboratori vari – la Stazione Zoologica Anton Dohrn quindi ‘è’ la scienza di ieri, grazie anche a una biblioteca di biologia visitata da studiosi di tutto il mondo, e di oggi grazie all’attività di ricerca del suo staff inserito a vari livelli in numerose Società scientifiche e programmi in biologia marina in ambito nazionale e internazionale.