POLITICA – Ecco la dichiarazione rilasciata a OggiScienza da Ilaria Capua, direttore del Centro di referenza nazionale Oie/Fao per l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie.
“Non vorrei entrare nel merito dei tagli della manovra finanziaria e della “lista nera”, perché non conosco i dettagli necessari. Vorrei però fare una considerazione generale. Certo in tempi difficili, come questi tempi di crisi, può essere necessario razionalizzare le risorse, puntando a valorizzare i centri di eccellenza. Oggi esistono strumenti abbastanza semplici (indicatori come il numero di pubblicazioni in riviste scientifiche internazionali, ma non solo) che permettono di valutare con una certa oggettività se un centro funziona bene oppure no. Sono strumenti riconosciuti e ampiamente utilizzati a livello internazionale e sarebbe ora che anche l’Italia cominciasse ad applicarli .”
“Se in base ai parametri impiegati per una valutazione continua della qualità della ricerca un certo centro dovesse risultate inefficiente (e non sto alludendo ad alcuno in particolare, ma solo facendo considerazioni generali), si potrebbe anche pensare a una sua ristrutturazione, anche drastica. Di certo, però, non dalla sera alla mattina. Non si può intervenire così, roteando asce o mannaie sulle teste degli istituti di ricerca e di chi ci lavora.”
“Il punto è che un sistema di valutazione continua darebbe anche il tempo di mettere in atto i correttivi del caso. Se un centro viene periodicamente valutato e ci si rende conto che le cose non vanno bene, che per qualunque ragione è inefficiente, si può prevedere una finestra di tempo in cui cercare di capire che cosa non va e come migliorare le cose. Arrivare all’improvviso e dire: ‘Scusa, tu da domani sei chiuso’ è inappropriato e ingiusto. Un male per tutta la collettività”.