Riguarda solo il 2% degli uomini, contro il 100% delle donne. L’andropausa esiste, ma è più rara di quanto si voglia far credere. Si manifesta con un drastico calo del testosterone e sintomi ben definiti. I risultati di una ricerca su New England Journal of Medicine.
SALUTE – Per le donne è un passaggio cruciale che sancisce la fine dell’età fertile. Riguarda tutte, fisiologicamente intorno ai 50 anni. Arriva la menopausa e porta con sé mutamenti fisici, metabolici, sessuali e psicologici legati al termine dell’attività degli estrogeni. Ma anche gli uomini, con l’avanzare dell’età, possono andare incontro a un drastico calo del testosterone: è la cosiddetta andropausa (la menopausa maschile) o ipogonadismo tardivo. Una condizione ancora poco studiata che negli ultimi anni è stata trasformata in una disfunzione sessuale progressiva e praticamente ineluttabile per i maschi. Qualche ricercatore si è spinto a calcolare che dopo i 40 anni gli uomini siano destinati a un calo dell’1-2% dei livelli di testosterone all’anno e quindi al declino inesorabile del desiderio e della vigorosità sessuale intorno ai 60 anni. Uno spettro (falso, peraltro: nell80% degli uomini i livelli di testosterone si mantengono stabili) che tuttavia ha spinto molti a correre ai ripari senza pensarci troppo.
Negli Stati Uniti (ma non solo) sono schizzate alle stelle le prescrizioni mediche di terapie a base di testosterone (+400% dal 1999). Questa situazione fuori controllo ha messo in allarme gli esperti che nei giorni scorsi, sul Drug and Therapeutics Bulletin del BMJ, hanno denunciato in un editoriale i rischi accertati di queste cure ormonali e ne hanno messo in discussione i benefici, facendo a pezzi il “mito” della menopausa maschile.
A stretto giro arriva un altro articolo, sull’altrettanto serio New England Journal of Medicine, che riporta la questione sui binari della medicina basata sulle evidenze. Non è che l’andropausa non esista, spiegano i ricercatori dell’Università di Manchester insieme ai colleghi europei (ha partecipato allo studio anche l’Università di Firenze). Il fatto è che è una condizione molto più rara di quanto si faccia credere. Riguarda il 2% degli anziani ed è generalmente associata a scarse condizioni di salute e all’obesità. Nello studio sono stati coinvolti oltre 3.200 uomini tra i 40 e i 79 anni di varie nazionalità europee ed è stato possibile definire criteri specifici per diagnosticare la menopausa maschile. In primis, il basso livelli di testoterone. Ma non basta. Devono essere presenti almeno sintomi. Di cui questi tre sono i principali: la diminuzione della frequenza di erezioni al mattino, la diminuzione di pensieri a sfondo sessuale e la disfunzione erettile. Altre possibili manifestazioni dell’ipogonadismo (debolmente legate al testosterone) sono l’incapacità di fare attività fisica intensa o di camminare per più di un chilometro, mancanza di energia, tristezza e affaticamento.
“Le nostre scoperte identificano per la prima volta i sintomi chiave dell’ipoganadismo tardivo e indicano che i trattamenti a base di testosterone potrebbero essere utili solo a un numero relativamente ristretto di persone”, è l’ultima parola del primo autore dello studio, Fred Wu.