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Un test al telefono per il Parkinson

SALUTE - Da oggi si potrà monitorare lo stato di avanzamento del Parkinson in un paziente anche da casa. I malati, infatti, oltre ad essere spesso anziani, con l'avanzare della malattia faticano sempre più a muoversi e ad uscire per raggiungere il medico di riferimento. Fino a ora non c'era, però, alcuna alternativa valida e, d'altro canto, valutare i vari stadi in tempo è assolutamente necessario per poter somministrare i farmaci nel modo migliore; non esiste terapia, infatti, ma, se correttamente dosati, i medicinali attualmente in commercio sono in grado di alleviare alcuni dei sintomi più importanti.

L’ arsenico farà forse bene agli alieni, ma rovina la nostra salute.

LA VOCE DEL MASTER - La NASA ha recentemente tenuto un’importante conferenza stampa sulla Astrobiologia che si è conclusa con una dichiarazione significativa: la scoperta di uno speciale microbo che vive in un ambiente considerato finora letale, che utilizza l’arsenico per la propria sussistenza e che in tal senso potrebbe stravolgere le future ricerche di vita extraterrestre nello spazio. Ciò che per la nostra esistenza è letale ossia l’arsenico che è veleno, per un organismo sarebbe la fonte primaria. E’ una creatura-ombra, che (forse, visto che numerose sono le critiche alla ricerca) c’è e c’è stata a dispetto di tutto ciò che si è ipotizzato finora. Lewis Dartnell, astrobiologo del Centro per le Scienze Planetarie di Londra, ha sottolineato: "Se questi organismi utilizzano l'arsenico nel loro metabolismo, ciò dimostra che ci sono altre forme di vita rispetto a quelle che conosciamo. Sono alieni, ma alieni che condividono lo stesso nostro ambiente". Il suo metabolismo è basato sull’arsenico, vive di quello. Il 25 novembre 2010 l’ Associazione Italiana Medici per l’Ambiente ha emanato un comunicato sulla decsione della commissione europea che respinge la richiesta dell’Italia di deroga per la concentrazione di arsenico nelle acque destinate a consumo umano. L’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (I.A.R.C.) classifica l’arsenico come elemento cancerogeno certo di classe 1 e lo pone in diretta correlazione con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute. L’esposizione ad arsenico attraverso l’acqua destinata a consumo umano è stata associata anche a cancro del fegato e del colon.

Plastica senza petrolio

NOTIZIE - È stato messo a punto un nuovo metodo per produrre plastica con la pirolisi che potrebbe essere sufficientemente efficiente da diventare una vera alternativa industriale al petrolio.

Calabroni a energia solare

NOTIZE – l’ ingegneria genetica non c’entra: il calabrone col pannello solare incorporato è un prodotto (o meglio potrebbe essere) tutto naturale. Il calabrone orientale ha una striscia chiara che gli cinge l’addome, e secondo uno studio pubblicato nella rivista scientifica Naturwissenschaften, il pigmento e la microstruttura di questa banda gialla permetterebbero all’animale di raccogliere energia dalla luce solare. In generale i calabroni e le vespe sono animali massimamente attivi nelle prime ore del giorno. Il calabrone orientale invece ha il picco di attività nelle ore centrali quando la luce solare è al suo massimo. Insospettiti da Questa anomalia Maria Plotkin e colleghi dell’Università di Tel Aviv hanno analizzato l’addome dei calabroni con un microscopio a forza atomica. La struttura microscopica è risultata formata da tantissime creste e avvallamenti: quando la luce li colpisce si riflette in tantissime direzioni permettendo alla superficie di assorbirne la maggior quantità possibile.

Sperimentazione animale: la dichiarazione di Basilea

NOTIZIE - La scienza ha i suoi martiri, e non è piacevole ammetterlo. Milioni di animali vengono usati ogni anno, e molti di loro danno la vita. Fa orrore pensarci. Non stupisce dunque la reazione degli animalisti, che in parte si può condividere. Spesso però mi chiedo, quanti di questi animalisti abbiano coscienza fino in fondo di quante ricadute ci sono tutto intorno a noi che derivano in maniera più o meno diretta dalla sperimentazione animale. Quanti animalisti non prendono l’aspirina quando hanno la febbre o dell’ibuprofene in caso di mal di testa? E non è solo la scienza medica a beneficiare della sperimentazione animale: le neuroscienze, che hanno ricadute nuovamente in medicina ma anche nell’intelligenza artificiale (che può avere le più svariate ricadute in molta della tecnologia, anche spicciola, che utilizziamo ogni giorno), per esempio ne fanno largo uso. Quello che sto cercando di esprimere (sì, sto camminando sulle uova, questo argomento mi mette sempre una certa tensione addosso, perché lo so si scatenerà il solito putiferio) è che in parte capisco molto bene le motivazioni che spingono la causa animalista a ostacolare a muso duro e in toto la sperimentazione sugli animali. Quello che però mi lascia perplessa è un certo pressapochismo nel capire le implicazioni che questa posizione dura porta con se. È facile sparare a zero sullo scienziato che lavora con gli animali, ma sappiamo fino in fondo a che cosa dovremmo rinunciare se si fermasse di botto tutta la sperimentazione sugli animali? E saremmo in grado di rinunciarvi? La risposta tipica che mi sento dare quando faccio questa domanda è: “sì ma noi siamo per la moderazione.” Perché gli scienziati no? Non conosco nessuno che ci goda a far sperimentazione sugli animali. Nessuno che li usi come se si trattasse di fazzolettini usa e getta. Credo che anche coloro che lavorano sulla sperimentazione animale auspichino la maggiore moderazione possibile nell’uso degli animali. In questo senso va anche la notizia che il 29 Novembre a Basilea più di 50 scienziati al top nei loro settori (che lavorano tutti in Germania e Svizzera) si sono riuniti per firmare una dichiarazione in cui si impegnano a essere più trasparenti sulle loro ricerche e a dialogare maggiormente con il pubblico, proprio sul tema della sperimentazione animale

Partita aperta fra Lui e Lei

LA VOCE DEL MASTER - “How our minds, Society and Neurosexism Create Difference” (come le nostre menti, la società e il neurosessismo creano le differenze) e “The flaws in the Science of Sex Differences” (le imprecisioni nella scienza delle differenze sessuali): così sottotitolano Cordelia Fine e Rebecca M. J. Young i rispettivi “Delusions of Gender” e “Brain Storm” (recensiti da Science magazine, dicembre). I sottotitoli lasciano ben intendere il taglio dei due saggi. Ci si muove in un contesto delicato, dove la partita non è mai chiusa: le differenze di genere. Comportamenti violenti, reazioni fisiche, tendenza alla focalizzazione del pensiero sul sesso, abilità matematica? Le inevitabili conseguenze di quel sei volte e mezzo in più di materia grigia presente nel cervello uomo! Estrema disponibilità e comprensione, abilità di gestire in contemporanea caffè, bambini e altre mille faccende? Frutto della strutturazione e della quantità di materia bianca nel cervello femminile! Studi e conclusioni che spesso hanno il retrogusto di strumentalizzazione scientifica volta definire oggettivamente una differenza di genere che giustificasse una gerarchia intellettuale o collocasse inderogabilmente gli uomini o le donne “al loro posto”.

Niente alieni nel lago Mono?

NOTIZIE - Vabbè lo ammetto, ci sono cascata anch’io. Ammetto la mia colpa e mi riconosco vittima di un eccesso romantico. Probabilmente questo non mi scusa agli occhi dei lettori che certamente vorrebbero un’informazione accurata e vera, ma che vi devo dire, ho abboccato all’amo. Complice la fonte autorevole (nientepopodimeno che la NASA) – e sì lo so, non è perché lo dice l’autorità che una cosa deve essere per forza vera – ma soprattutto un desiderio inconscio che davvero esista una forma di vita “aliena” e alternativa (nonché la mia passione per la letteratura fantascientifica). Almeno sono in buona compagnia (la notizia più o meno è riportata un po’ dappertutto in questi termini, trovate una rassegna parziale su Leucophaea, che per inciso, ci bacchetta). Seppur a malincuore dunque è necessaria una correzione, o almeno un ridimensionamento della notizia. Non è infatti per niente detto che la scoperta annunciata la scorsa settimana dalla NASA (è cioè che esista una forma di vita basata su una biochimica alternativa all’unica conosciuta finora) sia vera. Anzi, qualcuno addirittura sostiene che i dati di elisa Wolfe-Simon dimostrano l’esatto contrario

La danza delle nove rosse

NOTIZIE - Spiegato un particolare tipo di stella nova: due stelle accoppiate, che orbitano molto vicine l’una all’altra, finiscono per cadere su sé stesse producendo una grande quantità di energia.

Farmville, fatti da parte!

FUTURO - Almeno una volta è capitato a tutti. State navigando su Internet, e per caso o meno approdate a un sito che in un riquadro vi invita a partecipare a un semplice gioco, il tutto on-line. Non vi serve un joystick, solo il mouse e la tastiera. Provate, un po' per curiosità e un po' per noia, e per voi è finita: che sia un flipper, un tiro a segno, un labirinto o un gioco di strategia, i punti che si accumulano click dopo click diventano una specie di droga, e più il gioco è assuefacente più cercherete di spacciarlo presso i vostri amici. E ora che questi giochini sono disponibili come applicazioni su Facebook, potete anche unirvi a comunità la cui unica aspirazione, ad esempio, è quella di far prosperare la propria fattoria virtuale.

L’OMS prova a mettere ordine nelle medicine tradizionali

NOTIZIE - In tanti paesi al mondo la popolazione si rivolge tutt’oggi in maniera massiccia alle cosiddette medicine tradizionale: pratiche di vario genere che provengono dalla tradizione culturale più o meno locale intese alla cura di varie malattie. Talvolta queste medicine sono usate insieme alle terapie mediche convenzionali, talvolta in alternativa. Talvolta addirittura data la carenza del sistema sanitario di certi paesi molto poveri rappresentano l’unica strada terapeutica possibile. Che ora l’OMS voglia stilare una classificazione rigorosa (anche e soprattutto sotto il profilo scientifico) appare dunque molto sensato. Questa classificazione conterrà gli standard statistici, unitari e globali, sugli approcci tradizionali (rimedi a base di erbe, agopuntura, moxibustione, terapie manuali, come vari tipi di massaggio, esercizi e altro ancora). La International Classification of Traditional Medicine (ICTM) andrà ad aggiungersi ad altre classificazioni usate dall’OMS per comparare le pratiche sanitarie nel mondo, come la Classificazione internazionale delle malattie e altri standard
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