AMBIENTE

La piattaforma che metterà in ginocchio le balene grigie

AMBIENTE – È di ieri la notizia che una balenottera comune (Balaenoptera physalus) si è spiaggiata lungo le coste della Versilia, in pieno Santuario dei Cetacei. Sarà possibile conoscere le cause della morte una volta che verrà effettuata l’autopsia. Dalle foto apparse sui quotidiani nazionali è possibile al momento stabilire che si tratta di un maschio adulto.

Ma altre balene, per noi meno familiari della balenottera comune che vive in Mediterraneo, rischiano di veder alterato il loro habitat definitivamente. E quindi di vedere compromesse le loro possibilità di sopravvivenza. La Sakhalin Energy Investment Company ha annunciato un piano per la realizzazione di una piattaforma petrolifera off-shore in una zona considerata di cruciale importanza per la popolazione nord-pacifica della balena grigia (Eschrichtius robustus) di cui rimangono solo 130 esemplari.

 

La zona di mare, dove la multinazionale russa ha scelto di costruire la piattaforma, è di primaria importanza per questi cetacei che lì vanno a mangiare, perché trovano prede in abbondanza. Disturbare questi animali sia nella fase di ricerca di un sito idoneo, sia in quella di costruzione della piattaforma e in quella successiva di attività (senza considerare il traffico marittimo che si svilupperà di conseguenza) significa probabilmente estinzione per questa specie.

Ci sono al momento solo 30 femmine in età matura, troppo poche per sperare che la specie possa riprendersi, afferma Alesksey Knizhnikov, rappresentante russo del dipartimento fonti energetiche del WWF.

Questa specie è classificata dalla IUCN come gravemente minacciata (Critically endangered)  e si ritiene che sia geneticamente separata dalla sottospecie orientale, più abbondante; le due popolazioni non ibridano tra loro.

La Sakhalin ha già programmato per quest’estate un survey per scegliere il punto dove sorgerà la nuova piattaforma. Durante questa ricerca per scovare dei giacimenti sottomarini di petrolio si useranno tecniche di investigazione molto rumorose e impattanti sull’ambiente acquatico. Come tutti i cetacei le balene grigie usano i suoni per muoversi, comunicare tra di loro e cercare cibo. Produrre rumore significa sottoporre questi animali a uno stress eccessivo.

La multinazionale russa è già operativa nell’area con due piattaforme e in passato aveva comunicato che non sarebbero stati necessari altri impianti di estrazione. Un documento della stessa compagnia, risalente a dieci anni fa e disponibile on line, rivela che la costruzione di una terza piattaforma non sarebbe compatibile con le caratteristiche del fondale oceanico di quella zona, soggetta a fenomeni di terremoto.

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