Dal Centro di psicologia per le situazioni di crisi dell’Università di Bergen (Norvegia), una piccola guida su come parlare ai bambini di quanto accaduto in Giappone.
TERREMOTO – Case e auto trascinate via dalla furia dell’acqua, cumuli immensi di macerie, uomini e donne in lacrime, bambini in fila per essere sottoposti a dosaggio delle radiazioni ricevute. In tv, sui giornali, su internet, le notizie dal Giappone sono arrivate in queste ultime settimane accompagnate da immagini con una fortissima carica emotiva. Soprattutto per i bambini che, di fronte a tanta devastazione e senza opportune informazioni in merito, possono finire con il manifestare ansia, preoccupazione, paura. Che fare, allora, per aiutare i più piccoli ad accogliere e superare l’impatto di quanto accaduto? Ce lo suggerisce un documento redatto da Atle Dyregrov e Magne Raundalen, due psicologi dell’Università di Bergen (Norvegia) specializzati nella gestione psicologica di eventi traumatici .
Si tratta di una piccola guida rivolta a genitori ed educatori (da questa pagina si può arrivare a una traduzione italiana del documento), con un esempio pratico di come si dovrebbe parlare dell’argomento a un bambino e alcune norme generali di comportamento. Il punto fondamentale della questione, secondo i due psicologi, è trasmettere calma e sicurezza: far capire ai bambini che, nonostante tutto quello che è accaduto, sono ancora al sicuro. Lo strumento fondamentale per raggiungere questo obiettivo è il dialogo. Per prima cosa bisogna capire, attraverso domande mirate, quali sono le emozioni e i pensieri negativi che i bambini possono provare di fronte a immagini o notizie di forte impatto e, perché riescano a ridurli e contenerli, è necessario portarli a conoscenza dei fatti, trasmettendo informazioni e spiegazioni adeguate alla loro età, chiare e ripetute in modo coerente di volta in volta. Altrimenti c’è il rischio che si generi confusione.
Per non essere sopraffatti dalla paura, insomma, i bambini hanno bisogno di capire e agli adulti spetta il compito di spiegare: che cos’è un terremoto, che cos’è uno tsunami, per quale motivo possono procurare danni, come ci si può difendere, perché nonostante tutto i bambini si possono sentire al sicuro (qui una scheda informativa sugli tsunami del settore Formazione e divulgazione dell’Ingv; qui, invece, una lezione sui terremoti proposta da Maestra Rosalba del blog Crescere Creativamente. Altri materiali informativi, in inglese, nel documento). Naturalmente, si tratta di un work in progress: il dialogo non si chiude una volta per tutte, ma va coltivato e approfondito via via che nuove informazioni, nuove conoscenze e magari nuove paure arrivano al bambino.