Dal Blitz Quotidiano, la custode ha appreso che i vermi hanno una mente e NON è un pesce d’aprile
IL PARCO DELLE BUFALE – I lettori scettici sono pregati di cliccare immediatamente su questo link. Quelli che si fidano della custode proseguano pure.
Il mistero del colorante-elisir di lunga
ROMA – Un colorante giallo usato molto nei laboratori per riscontrare la malattia di Alzheimer, la Tioflavina T , si è rivelato una sostanza allunga-vita dei vermetti di laboratorio del 50%, rallentando il decorso della demenza senile (Alzheimer) negli animali.
La custode è pronta a credere che molti animali hanno una coscienza e sospetta che rimorda quelli che le fanno compagnia.Tuttavia su Nature ha trovato solo il resoconto di un bell’esperimento di Silvestre Alvarez e altri ricercatori coordinati da Gordon Lithgow del Buck Institute for Research on Ageing di Novato, in California. Parte dalla teoria secondo la quale le placche dell’Alzheimer – delle proteine (amiloidi beta) difformi che s’attaccano l’una all’altra e poi a tutto quello che trovano nel neurone – si creino per mancanza di “chaperones”, altre proteine che ridanno a quelle storte la forma giusta e se non ci riescono le eliminano. E si pensa che per effetto dell’invecchiamento le chaperones diminuiscano e non bastino più a svolgere la propria funzione.
Ora per identificare placche amiloidi sotto il microscopio, di solito si macchia il campione di cervello con la tioflavina T, una tintura gialla che si concentra sulle proteine difformi.Chissà se quella preferenza tipica delle chaperones, s’è chiesto Silvestre Alavez, significa che la tintura faccia da chaperone anch’essa. Non si sa mai. Se l’ipotesi era corretta, la tioflavina doveva prolungare la vita non solo di alcune cellule, ma di un organismo. Siccome il laboratorio di Lithgow studia la longevità sulla Caenorhabditis elegans, ha preso una manciata di giovani e a metà ha iniettato dosi minuscole di tintura. L’altra metà è morta entro 20 giorni com’era normale; quella tinta di giallo è vissuta dal 50 al 78% in più.
Che verso i 18 giorni d’età alla C. elegans vengano placche amiloidi nel cervello e ne compromettano le facoltà intellettuali, su Nature non c’è scritto. Si legge invece che nelle cellule dei muscoli, con l’età certe proteine diventano difformi e si raggrumano finché la C. elegans resta paralizzata e muore. Quelle placche erano rare in quelle che avevano ricevuto il colorante, il quale farebbe da chaperone a varie proteine.
Pignoli, Silvestre Alavez e colleghi hanno provato altre molecole simili per struttura alla tioflavina T e l’unica altrettanto efficace è risultata la curcumina, una spezia che dà al risotto lo stesso colore dello zafferano e costa molto meno. E’ nota per gli effetti terapeutici: anti-ossidante, potenzia l’effetto di antibiotici e di farmaci antitumorali. Solo che nelle cellule umane pare inibire anche l’attività di parecchi enzimi che a noi servono, mentre nel corso della loro breve vita i nematodi ne fanno tranquillamente a meno.