TRASPORTI – Ieri, tornando da Frascati in treno, mi sono imbattuta in due casi che mi hanno fatto pensare ai numeri e al rapporto strano e contorno che abbiamo con queste entità.
Primo. Alla stazione di Frascati c’è un unico binario, unicissimo, che finisce (o comincia) proprio alla stazione. Si tratta del binario 2! Sul tabellone degli orari viene indicato che tutti i treni partono dal binario 1. L’ho cercato (stupidamente), ma non c’è. Sono quindi partita dal (unico) binario 2. Chissà perché l’abbiano chiamato “2”, quando ne hanno solo uno, rimane un mistero.
Secondo. Più comodamente seduta in una Freccia Argento (o Bianca, non ricordo, sicuramente non era Rossa né Rosa), finisco il libro e non ho più niente da leggere se non il monitor che in tutte le carrozze fornisce alcune indicazioni ai viaggiatori. Numero del treno, fermate, ora e temperatura esterna e interna. Trascurando le considerazioni di ordine grafico (scritte piccole e quasi illeggibili, sovrapposte a un logo troppo evidente che confonde, ampi spazi bianchi inutilizzati ecc.), mi ha colpito l’indicazione della temperatura che era:
TEMPERATURA ESTERNA: 21,000000 °C
TEMPERATURA INTENA: 23,000000 °C
Lì per lì non ci ho fatto caso (come non ci avevo mai fatto caso nei precedenti viaggi), ma poi è balzata agli occhi l’assurdità di questi numeri. Indicare una temperatura con sei cifre decimali, significa fornire la temperatura fino al milionesimo di grado. Forse Trenitalia possiede dei termometri così precisi installati sui loro treni? Non credo. Non so nemmeno se esistano! E anche se fosse, che senso avrebbe fornire la temperatura con tale precisione?
È un chiaro caso di ignoranza sui numeri e sul significato di “misura”. Se dico che la temperatura è 23°C non è la stessa cosa di 23,0 °C o di 23,00 °C… sono misure diverse, effettuate con strumenti diversi che forniscono informazioni diverse.
Secondo voi, devo scrivere a Trenitalia?