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AMBIENTEECONOMIA

Rivoluzione cargobike

AMBIENTE - Che comprare su internet sia più comodo, conveniente e rapido, sembra fuori discussione (almeno per gli abituè dello shopping online). Che sia l'alternativa ecologica al modo trazionale di fare acquisti, forse non è più tanto vero. Una ricerca della Carnegie Mellon University di due anni fa evidenziava come il fare acquisti online permetteva un risparmio di energia del 30% rispetto al sistema tradizionale

Bici più sicura per i più giovani

LA VOCE DEL MASTER - Uno studio della University College London (UCL ) dimostra che muoversi in bicicletta è quasi cinque volte più sicuro che guidare, almeno per i ragazzi sotto i ventun anni. I ricercatori hanno esaminato i ricoveri ospedalieri e i decessi in Inghilterra di pedoni, ciclisti e conducenti, su un periodo di due anni, valutandoli per gruppi di età e sesso. Lo studio ha evidenziato che i rischi sono simili per gli uomini dai 21 ai 49 anni, a prescindere dal mezzo scelto, mentre per i giovani dai 17 ai 20 anni la bici è più sicura di un’auto. I gruppi più a rischio negli spostamenti risultano gli autisti maschi dai 17 ai 20 anni, i ciclisti maschi con più di 70 anni e le donne con più di 70 anni che si spostano a piedi

Aria sporca in Europa

AMBEINTE - Per una volta l'Italia ce l'ha fatta. Il nostro Paese ha rispettato i limiti di emissione indicati dalla direttiva NEC (National Emission Ceilings) che tiene sotto osservazione i quattro principali inquinati dell'aria: anidride solforosa, ossidi di azoto, composti organici non metanici e ammoniaca. Purtroppo la maggior parte degli Stati europei non sono stati così virtuosi. Secondo i recenti dati ufficiali dell'Agenzia europea per l'ambiente riferiti al 2010, ben 14 Paesi hanno superato uno o più limiti di emissione, in alcuni casi anche di molto. Spagna e Germania hanno superato, rispettivamente, tre e due dei quattro valori considerati. Negli altri Paesi considerati, ad eccezione della Finlandia, sono stati gli ossidi di azoto a far registrare il maggior numero di superamenti dei limiti. Tra i fattori che hanno contribuito a questa situazione, un ruolo da protagonista spetta al settore dei trasporti, che è responsabile di circa il 40% del totale delle emissioni in Europa. Queste sostanze inquinanti possono causare problemi respiratori, oltre a contribuire all'acidificazione del suolo e delle acqua superficiali. Per questi motivi l'attuale revisione delle politiche ambientali dell'Unione Europea potrebbe portare all'individuazione di limiti di emissione più severi per il 2020 e all'introduzione di una soglia massima anche per le particelle sottili. Misure necessarie per ridurre l'impatto negativo sull'uomo e sull'ambiente delle sostanze inquinanti.

Sostenitori del sostenibile

AMBIENTE - Capita a volte che il dibattito nasca in modo inatteso. È il caso del recente articolo intitolato “Beato te, contadino”, nel quale si descrive un’iniziativa inglese che mira a stimolare l’interesse del pubblico nei confronti dell’agricoltura locale e stagionale. Anche se né l’articolo né i promotori dell’iniziativa indicano questi due fattori come unici elementi a favore di una produzione eco-compatibile, alcuni lettori hanno messo in discussione la loro efficacia. Perché mai privilegiare dei prodotti stagionali e dalla filiera corta? È un dubbio legittimo, e così ci siamo rivolti a degli esperti. Lo abbiamo chiesto a Stefano Benedettelli, del Dipartimento delle Scienze delle Produzioni Vegetali del Suolo e dell'Ambiente Agroforestale dell’Università di Firenze, che precisa: “Non è criticabile il concetto della filiera corta a km 0, bisogna solo che ci sia un più efficiente sistema di trasporti e commercializzazione (consorzi di agricoltori che ritirano il prodotto, lo analizzano, lo controllano e poi lo distribuiscono). Inoltre disporre di produzioni ottenute in zona, permette di avere merce fresca e raccolta al momento della maturazione, non prima, fornendo un alimento più ricco di vitamine e qualitativamente migliore”.
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