LA VOCE DEL MASTER – Bambini pigri e sovrappeso? A Torino hanno sperimentato una tattica originale per spronarli a fare sport: allenarsi come astronauti. Testimonial d’eccezione, Samantha Cristoforetti e Paolo Nespoli .
È ancora uno dei mestieri più affascinanti agli occhi di un bambino: fare l’astronauta. Allora, perché non prenderli ad esempio virtuoso, gli astronauti, per insegnare ai piccoli a seguire uno stile di vita sano? Questa l’idea del progetto internazionale “Mission X: allenati come un astronauta”, che ha coinvolto più di 4000 studenti in tutta Europa e si è appena concluso a Torino, presso la sede di ALTEC, uno dei poli tecnologici più avanzati d’Europa, almeno in campo aerospaziale, da cui sono stati sfornati alcuni moduli abitativi della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Il sovrappeso infantile sta assumendo dimensioni preoccupanti. I bambini sono sempre più spesso sedentari e spesso seguono un’alimentazione non corretta. Nel 2010 l’Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato dei dati allarmanti secondo cui 42 milioni di bambini con meno di 5 anni di età è in sovrappeso, la maggior parte (35 milioni) vive in paesi ricchi o in via di sviluppo. Abitudini alimentari e attività fisica dei bambini sono al centro anche del progetto “OKkio alla SALUTE” promosso dal Ministero della Salute e il Ministero della Pubblica Istruzione che mira a monitorare proprio le abitudini alimentari dei bambini delle scuole primarie, sempre più spesso sono soggetti a eccesso di peso. Bambini sovrappeso nei primi anni di vita significa adulti in sovrappeso, con maggior rischio di sviluppare patologie gravi come malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete di tipo II e anche cancro.
È quindi necessario agire subito. E così è nato “Mission X: Allenati come un astronauta”, un progetto pilota ideato da NASA ed ESA che ha coinvolto studenti dalle scuole primarie alle secondarie nel simulare il training fisico al quale sono sottoposti gli astronauti per prepararsi al viaggio e mantenersi in forma nel lungo soggiorno all’interno dei moduli abitativi della Stazione Spaziale Internazionale. Agli studenti sono state assegnate missioni specifiche con esercizi mirati, per migliorare la muscolatura, la resistenza e la coordinazione, ma contemporaneamente spinti ad apprendere le basi del metodo scientifico abituandosi a osservare fenomeni, formulare ipotesi da sottoporre a verifiche attraverso prove sperimentali: non dimentichiamo che gli astronauti sono anche scienziati.
Per un astronauta è di estrema importanza l’allenamento fisico, perché l’assenza di peso e la microgravità rendono più fragili le ossa in orbita e aumentano la probabilità di fratture, una volta rientrati sulla Terra. Ecco perché gli astronauti svolgono quotidianamente almeno due ore di attività fisica (nonostante gli spazi ridotti a bordo della ISS) e sono attenti a mangiar bene.
Al progetto, della durata di 8 settimane, hanno partecipato studenti da 10 nazioni coordinati da 15 agenzie spaziali. Il progetto ha avuto anche un ospite speciale, Paolo Nespoli che da dicembre 2010 si trova in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale e che sta per concludere, a maggio 2011, la missione semestrale MagISStra, nella quale oltre al programma scientifico della missione stessa ha avuto numerose occasioni per collegarsi con gli studenti partecipanti a Mission X raccontando la sua esperienza nello spazio e seguire direttamente il progetto.
La giornata conclusiva torinese ha visto inoltre come ospite d’onore Samantha Cristoforetti, la prima astronauta donna italiana selezionata da ESA nel 2009 e che andrà in orbita non prima del 2015. Samantha ha raccontato ai ragazzi la sua esperienza di addestramento basico, ovvero il training che ha svolto a Colonia per imparare il difficile mestiere di astronauta. In occasione dell’evento finale di Torino e in contemporanea con altre sedi in tutta Europa, tra cui Colonia, Paolo Nespoli insieme alla collega americana Cady Coleman dall’ISS, hanno avuto l’onore di chiudere i lavori di Mission X sottolineando l’importanza dell’attività fisica nel loro lavoro e svelando un po’ di curiosità, per esempio: come mangia un astronauta e come si fa sport in assenza di peso? Di sicuro, poche persone alle prese con la lotta quotidiana per i chili di troppo potranno vantare personal trainer così speciali.