Luca Parmitano, il primo italiano a comando della ISS
Nel 2019 Luca Parmitano tornerà sulla ISS e sarà il comandante dell’avamposto di ricerca nella seconda parte della Spedizione 60/61
CRONACA – Una nuova avventura a bordo della Stazione spaziale internazionale, ISS, attende l’astronauta italiano Luca Parmitano e un ruolo d’onore lo aspetta. Proprio l’astronauta dell’ESA sarà infatti il comandante dell’avamposto di ricerca durante la seconda parte della Spedizione 60/61 che sarà lanciata nel 2019, il primo italiano a ricoprire questo incarico. Un ruolo delicato per cui si sta addestrando con la navetta Soyuz in Russia, la stessa che lo porterà nello spazio insieme all’equipaggio composto dagli astronauti Andrew Morgan della NASA e Alexander Skvortsov della Roscosmos.
I tre astronauti raggiungeranno dunque la ISS, che orbita a una velocità di 28800 chilometri orari intorno alla Terra e ospita il laboratorio europeo Columbus, che proprio nel 2018 compie 10 anni di attività e ha permesso di eseguire oltre 200 esperimenti: da studi sulla microgravità e sull’attività solare, passando per la metallurgia, la psicologia e l’astrobiologia.
Luca Parmitano, chi è il prossimo comandante dell’ISS
Classe 1976, Parmitano si è diplomato al liceo scientifico Galileo Galilei nel 1995 per poi laurearsi in scienze politiche nel 1999 con una tesi sulle leggi internazionali. Nel 2000 invece si è diplomato all’Accademia Aeronautica Italiana di Pozzuoli, per poi portare a termine l’addestramento base nel 2001 con la U.S. Air Force alla Euro-Nato Joint Jet Pilot Training presso la Sheppard Air Force Base in Texas, negli Stati Uniti.
Nel 2002 ha completato il corso JCO/CAS con la USAFE a Sembach, in Germania, e poi è tornato in Italia a Pratica di Mare, dove nel 2003 si è diplomato come Ufficiale di Battaglia Elettronica alla ReSTOGE. Nel 2005 ha completato il Programma di Leadership Tattica (TLP) a Florennes, in Belgio e nel 2009 ha conseguito un diploma di specializzazione di ingegneria di collaudo di volo sperimentale presso l’Istituto Superiore dell’Aeronautica e dello Spazio (ISAE) di Tolosa, in Francia.
Una carriera da pilota eccezionale, che nel 2007 l’ha visto insignito della Medaglia d’Argento al Valore Aeronautico dal Presidente della Repubblica Italiana per essere riuscito durante un incidente in volo l’11 maggio 2005 a riportare a terra un velivolo AMX dopo il grave danneggiamento del mezzo per l’impatto con una cicogna proprio mentre sorvolava il Canale della Manica. In quell’occasione l’astronauta originario di Paternò riuscì ad atterrare nonostante le estreme difficoltà sia per i danni riportati che per la scarsissima visibilità, dimostrando un sangue freddo eccezionale e la sua abilità.
Sempre nel 2007, Parmitano è stato selezionato per diventare pilota collaudatore e si è addestrato Experimentatl Test Pilot alla EPNER, la scuola piloti francese ad Istres, accumulando nella sua carriera oltre 2000 ore di volo su oltre 40 tipi di diversi velivoli.
Da pilota ad astronauta: la prima volta nello spazio
La svolta per Parmitano arriva però nel maggio 2009, quando viene selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) come astronauta per la missione Volare. Dopo 4 anni di addestramento, il 28 maggio 2013 Parmitano è partito alla volta della ISS per la sua prima missione spaziale dal cosmodromo di Baikonour, in Kazakistan, ed è rimasto nello spazio per 166 giorni, diventando anche il primo astronauta italiano impegnato in attività extraveicolari (EVA).
La sua prima passeggiata spaziale infatti è avvenuta il 9 luglio 2013 ed è durata 6 ore e 7 minuti, mentre la seconda attività extraveicolare del 16 luglio 2013 è stata segnata da un imprevisto che l’ha costretto a rientrare nella ISS dopo appena 92 minuti: per un problema tecnico, dell’acqua si è riversata nel casco causandogli difficoltà sia di visione che di respirazione. Una situazione di rischio che Parmitano ha dimostrato di saper gestire.
Da astronauta a primo comandante italiano sulla ISS
La missione Volare è stata un successo per l’astronauta, che ora si prepara al ruolo di comandante per la Spedizione 60/61 e ha iniziato l’addestramento in Russia. Un incarico che, per Parmitano, rappresenta un onore, come lui stesso ha spiegato:
“Sono onorato che il programma della Stazione Spaziale mi abbia scelto per questo ruolo, ed allo stesso tempo sono toccato da questo compito”.
Il ruolo che attende Luca Parmitano sarà delicato e l’astronauta è ben consapevole delle responsabilità che lo attendono e si definisce un “facilitatore”:
“Essere il comandante delle persone più addestrate e preparate dentro e fuori dalla Terra può essere impegnativo. Mi vedo come un facilitatore, il mio scopo sarà di mettere tutti nella condizione di lavorare al meglio delle proprie capacità. In definitiva, però, sono responsabile per la sicurezza dell’equipaggio e della Stazione, e per il successo della missione in generale. Sono stato abbastanza fortunato, nella mia esperienza, da lavorare con capigruppo di cui avere ammirazione: farò del mio meglio per seguire il loro esempio e i loro insegnamenti per raggiungere questi obiettivi”.
D’altronde nei 18 anni di attività della ISS, Parmitano sarà il primo italiano e il terzo astronauta dell’ESA a ricoprire il compito di comandante. Il secondo infatti è Alexander Gerst, già pronto ad assumere il comando nella seconda metà della missione Horizons che è in svolgimento nel 2018. Un onore non solo per il nostro astronauta, ma anche per l’ESA, con il direttore dell’Esplorazione Abitata e Robotica David Parker che ha commentato:
“Con due astronauti ESA come comandanti della Stazione Spaziale in un anno, questo è un grande momento per il volo spaziale europeo ed un esempio del carattere internazionale della nostra collaborazione nello spazio. Sono orgoglioso dell’eccellente lavoro fatto dagli astronauti e dai loro istruttori tale da ottenere la responsabilità dell’avamposto abitato nello spazio”.
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