NOTIZIE – Hmmmm, di nuovo Science express che esce con una ricerca “potenzialmente” rivoluzionaria (ricordate i batteri all’arsenico?). Difficile dire se si tratti di un altro colossale granchio o di una pietra miliare nella biologia molecolare e per il momento la comunità scientifica rimane più io meno cauta (lo studio è stato pubblicato ieri, perciò è possibile che già da oggi si scatenino delle reazioni, stiamo a vedere). Sia come sia, Mingyao Li, Isabel Wang e colleghi della Scuola di Medicina dell’Università della Pennsylvania ritengono di aver trovato le prove che scardinano il “dogma centrale” della biologia molecolare. Il dogma dice che nel DNA sono contenute le istruzioni per costruire le proteine dell’organismo, queste istruzioni vengono tradotte dall’RNA e dai pezzetti di RNA si assemblano infine le proteine. Il luogo comune vorrebbe che la traduzione da DNA a RNA sia perfetta, senza errori, ma Li e Wang hanno osservato invece molti “refusi” nell’RNA (li hanno chiamati RDD, RNA-DNA differences). La cosa ulteriormente interessante che emerge nello studio è che gli errori osservati nell’RNA vengono mantenuti nelle proteine (cioè non vengono affatto corrette da qualche meccanismo per assomigliare di più al codice originario del DNA).
Alcuni tipi di errore erano già stati osservati in precedenza (errori genuini, determinati più o meno dal caso, o deliberate sostituzioni di “basi” – le lettere dell’alfabeto di DNA e RNA – guidate da delle proteine chiamate deaminasi) ma lo studio di Wang e Li dimostrerebbe che i refusi sono molto più comuni e molti di più di quello che si credeva.
Nel DNA e nell’RNA dei 27 soggetti presi in considerazione nello studio, i ricercatori hanno identificato circa 10.000 posizioni nel genoma dove le molecole non corrispondevano (distribuite in oltre un terzo di tutto il patrimonio genetico). Almeno metà di queste incongruenze, spiegano gli autori, non appartenevano a nessuno dei tipi di errore già noti.
La comunità scientifica per il momento è dubbiosa. Qualcuno suggerisce che il risultato potrebbe derivare da problemi tecnici nel sequenziamento di DNA e RNA. Wang e Li dichiarano di avercela messa tutta per controllare eventuali errori: hanno chiesto a diversi altri laboratori di preparare e sequenziare i campioni in maniera indipendente, e hanno anche usato altri database già noti, per vedere se anche in questi si osservavano RDD, con riscontro positivo. Non è ancora detta l’ultima parola, comunque.
Quali siano le conseguenze di queste traduzioni errate nell’organismo (maggiore suscettibilità a certe malattie?) e quali siano i meccanismi che le provocano per ora rimane misterioso e – ammesso che i risultati vengano replicati e questa osservazione venga dunque accettata dalla comunità scientifica – dovrà essere fatto ancora molto per comprendere i dettagli del maccanismo.