CRONACA

Disannuncio

longevity research and the discovery of a longevity gene and genetic markers which might predict exceptional old age

Capita a tutti di annunciare un risultato, uscito su una rivista seria, che poi viene ritrattato. Anche a noi di Oggi Scienza che però preferiamo raccontare il seguito ai lettori

CRONACA – Nel luglio 2010 si è parlato molto della ricerca di Paola Sebastiani e Thomas Perls dell’Università di Boston, in collaborazione con Annibale Puca, dell’Istituto di Tecnologie Biomediche del Cnr di Milano (Itb-Cnr), pubblicata su Science. In un migliaio di centenari, erano state identificate 150 mutazioni genetiche che proteggono dalle malattie dell’invecchiamento. Quattro mesi dopo tuttavia, il direttore di Science esprimeva la sua “preoccupazione” e avvertiva che le critiche erano piovute fitte e motivate. In particolare, quelle mutazioni erano state trovate in laboratori diversi – un “subappalto” frequente che consente di risparmiare tempo e denaro, e l’analisi bio-statistica dei risultati non aveva tenuto conto delle differenze nei metodi e negli strumenti utilizzati.

Thomas Perls ha chiesto a un laboratorio indipendente di ricontrollare tutto da capo, le analisi del Dna sono state rifatte con una stessa tecnica e su Science gli autori hanno confermato le proprie conclusioni sul “profilo genetico” dei centenari. Tuttavia

i dettagli specifici della nuova analisi sono sostanzialmente diversi da quelli pubblicati on line all’origine, al punto di richiedere un nuovo articolo. Ritrattiamo quindi il manoscritto originale e perseguiremo la pubblicazione alternativa dei nuovi risultati.

Non usciranno su Science :

nel dicembre 2010, Sebastiani e colleghi hanno trasmesso i dati corretti che sono stati sottoposti a una accurata peer-review. Sebbene gli autori siano sicuri dei propri risultati, sulla base della peer-review Science ha concluso che la ricerca non raggiungeva il livello della rivista per gli studi associativi sull’intero genoma.  Per esempio uno di questi criteri è l’inclusione di un campione di replicazione affidabile, che mostri risultati paragonabili a quelli degli esperimenti iniziali.

“Dettagli specifici” a parte, forse avrete notato che a Oggi Scienza gli annunci sui “geni della longevità” sono solitamente riferiti al condizionale. A volte ci scappa un po’ d’ottimismo, ma cerchiamo di tener presente che nemmeno i moscerini Drosophila melanogaster e i vermetti Caenorhabdistis elegans allevati in laboratorio in condizioni rigorosamente identiche campano tutti e sempre a lungo come i propri genitori “centenari”…

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