CRONACA – Il Gps ha le ore contate. In futuro, sarà il sistema di navigazione Galileo a guidare chi non sa quale strada prendere (almeno da questa parte dell’Atlantico). Dopo una lunga e complessa gestazione durata 10 anni, l’Europa, con l’Agenzia spaziale europea, ha finalmente mandato in orbita i primi due satelliti operativi della sua costellazione orbitale di geocalizzazione. A regime il sistema Galileo conterà 30 “occhi” intorno alla Terra, a 23 mila chilometri di altitudine, e surclasserà in termini di prestazioni e affidabilità l’utilizzatissimo Gps americano, finora sovrano.
Il lancio, che era stato rinviato a poche ore dalla partenza per problemi tecnici alla Soyuz, è avvenuto con successo dallo spazioporto di Kourou, nella Guaiana Francese. È un evento storico, il battesimo che sancisce l’indipendenza del Vecchio Continente nella navigazione satellitare globale. A differenza del concorrente statunitense, gestito e controllato dal ministero della Difesa degli Stati Uniti, gratuito, ma all’occorrenza disturbato dal Pentagono per esigenze militari, Galileo è un’infrastruttura interamente concepita per usi civili. Non solo: è il sistema di posizionamento più avanzato e preciso di questo genere. Mentre il Gps ha un margine d’errore di 10-20 metri, il segnale di Galileo avrà una precisione di 10 centimetri. Il servizio entrerà in funzione già nel 2014, quando saranno in orbita 18 satelliti, anche se l’infrastruttura sarà completata nel 2020 con i restanti 12.
Ma quanto ci costa l’indipendenza dal Gps? Fino al 2014 la spesa sui contribuenti europei è stimata in 5 miliardi di euro, più un miliardo all’anno fino al 2020 per i costi di sviluppo e di mantenimento. Ma il ritorno economico dovrebbe essere nettamente superiore. Si calcola che Galileo dovrebbe portare ai cittadini una stima di 60 miliardi di euro in 20 anni. Com’è possibile? Siamo abituati ad associare il navigatore satellitare alla voce meccanica che ci fornisce le indicazioni stradali in automobile. In realtà il satellite ha applicazioni praticamente infinite per l’attività industriale e commerciale: può migliorare la sicurezza del trasporto aereo, navale e marittimo, aiutare i soccorsi, fornire dati utili per l’agricoltura, le telecomunicazioni, la geodesia, la cartografia, le ricerche petrolifiche e minerarie, persino aiutare localizzare le transizioni finanziarie. E niente paura: non sarà necessario acquistare un nuovo navigatore satellitare per ricevere i dati di Galileo, anziché del Gps.