COSTUME E SOCIETÀ – In democrazia le decisioni che impegnano la collettività si prendono a maggioranza, quindi tutti devono essere ben informati altrimenti la maggioranza rischia di farsi manipolare da una minoranza che difende testardamente i propri interessi a spese di quelli comuni. Vero?
Dipende, scrivono – in open access – su Science Iain Couzin di Princeton e altri otto biologi evoluzionisti, fisici ed informatici in “Individui non informati promuovono il consenso democratico nei gruppi di animali”. Al computer hanno fatto modelli teorici di “integrazione dell’informazione” nei quali gli agenti possono essere influenzati dall’opinione dei vicini o non demordere dalla propria. Quando prevale l’intransigenza di pochi, come si è visto al Congresso americano a proposito del deficit dello Stato, tutti ne pagano il costo: l’adattamento alla situazione ambientale rallenta e il gruppo si frammenta. Ma se agli agenti iniziali si aggiungono dei disinformati – privi di preferenze e pregiudizi, quindi disinteressati – questi si aggregano alla maggioranza, la rafforzano e l’aiutano a spuntarla.
Funziona pure in vivo. Una minoranza dei ciprinidi Notemigonus crysoleucas allenata a preferire fortemente un cerchio giallo (in natura preferisce il giallo) prevaleva sulla maggioranza allenata a preferire un cerchio blu. Ma quando nell’acquario erano immessi pesci mai allenati, la maggioranza la spuntava. Ancora di più se nella maggioranza iniziale c’erano individui con un pregiudizio a favore del cerchio blu. Tuttavia, l’effetto svaniva se i disinformati superavano una certa soglia.
Conclusione degli autori:
Il nostro lavoro mostra che gli individui non informati hanno un ruolo importante nella formazione del consenso. Nell’implementare un’equa rappresentazione delle preferenze in un gruppo, promuovono un esito democratico. Questo fornisce nuove conoscenze su come lo status informazionale influenzi la presa di decisione per consenso e come mai quest’ultima sia così diffusa in natura.
Nelle specie sociali sembra proprio così, vedi sciami di api, uccelli migratori, branchi di gazzelle ecc.
Inoltre i risultati suggeriscono un principio che può estendersi alle decisioni auto-organizzate tra agenti umani.
Forse, ma nella nostra specie il consenso democratico non garantisce che la decisione presa sia quella giusta.
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Immagine: Iain Couzin et al., Science