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Chernobyl, uno studio svela gli effetti sugli uccelli

AMBIENTE - 550 uccelli di 48 specie diverse che vivono nella zona di Chernobyl, in Ucraina, hanno un encefalo più piccolo del 5 per cento rispetto a conspecifici provenienti da aree di controllo. Lo studio, pubblicato su PlosOne (una rivista open access), è di Anders Møller dell'Università di Paris-Sud e di Timothy Mousseau dell’Università della South Carolina e coinvolge, come secondo autore, il ricercatore italiano Andrea Bonisoli Alquati, che al Dipartimento di Scienze Biologiche dell’Università della South Carolina sta svolgendo il suo periodo di post-dottorato.

Allergia benefica

NOTIZIE - Perché la selezione naturale non ha ridotto (se non eliminato del tutto) l’incidenza di certe malattie (favorendo nella competizione gli individui non predisposti a svilupparle), facendole così sopravvivere in una larga percentuale della popolazione? Un'ipotesi (degli evoluzionisti) è che certi disturbi (diffusi in una percentuale consistente seppur minoritaria della popolazione) sono in realtà il prodotto secondario di altri fenomeni dell’organismo che hanno invece un vantaggio notevole per l’individuo. Sarebbe questo il caso delle allergie. Uno studio pubblicato qualche giorno fa su Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention aggiunge un tassello importante nella comprensione del collegamento fra tumori e disturbi allergici.

Il vetro che si scioglie al freddo

CRONACA - Sviluppatasi negli anni '20 del secolo scorso, la meccanica quantistica ha avuto un impatto enorme nel progresso delle nostre conoscenze sul funzionamento della materia. Le particelle elementari che formano la materia - come elettroni, protoni, neutroni e fotoni - e le loro proprietà sono ben note all'interno del modello fornito dalla fisica quantistica. E tuttavia persino oggi, novant'anni dopo, vengono scoperti e descritti nuovi principi scientifici di questa branca della fisica: la scoperta più recente ha permesso di portare alla luce qualcosa di apparentemente impossibile. Eran Rabani, chimico israeliano dell'Università di Tel Aviv, e i suoi colleghi della Università della Columbia, negli Stati Uniti, hanno scoperto un nuovo effetto quantistico lavorando con i liquidi viscosi. Hanno determinato che è possibile sciogliere il vetro non riscaldandolo, ma raffreddandolo a una temperatura prossima allo zero assoluto (-273,15 ºK, o -546,15 ºC). Ciò ha a che fare con il modo in cui le molecole sono disposte all'interno di un materiale. A un certo punto della fase di raffreddamento, un materiale può divenire vetro, e successivamente un liquido, se esistono le condizioni giuste.

Back to the future. Fine della storia

NOTIZIE - Una nuova interpretazione teorica risolverebbe il famoso paradosso insito nella relatività che permetterebbe a un nipote di tornare nel passato e uccidere suo nonno.

Il clima e il pane

IL CORRIERE DELLA SERRA - In una ricerca anticipata da Science Express il 13 gennaio, Ulf Büntgen e altri ricercatori ricostruiscono il tempo estivo nell'Europa centrale durante gli ultimi 2.500 anni. Lo confrontano con gli eventi storici dello stesso periodo e invitano a tenerne conto nel prendere decisioni collettive. Sempre che si vogliano prendere Ulf Büntgen e i suoi colleghi di università svizzere, tedesche e americane, hanno utilizzato gli anelli degli alberi per stabilire le variazioni delle temperature e delle precipitazioni estive. Poi le hanno confrontate con le cronache di carestie, migrazioni, invasioni, conflitti, come fanno gli storici per "distinguere gli impatti ambientali da quelli antropici sulle diverse civiltà". E anche noi, per capire quello che succede nel mondo.

10:23 – Omeopatia: il disastro del rapporto Donner

OMEOPATIA - Pubblichiamo un estratto dell’analisi di Jan Willem Nienhuys, segretario dell’associazione olandese Skepsis, pubblicato in origine qui e tradotto da Luisa Stevano e Maria Gabriela De Paola per il numero 87 di Scienza&Paranormale. Uno dei più grossi studi, per numero di partecipanti e quantità di dati raccolti, sull’efficacia dei farmaci omeopatici fu portato avanti nella Germania nazista. Vediamo quali sono stati i risultati. Fritz Donner (1896-1979) era figlio di un medico omeopata ed era omeopata egli stesso. A partire dal 1927 lavorò presso l’ospedale omeopatico di Stoccarda, dove scoprì che molte cose non andavano nell’omeopatia.

10:23 – Omeopatia: funziona? I risultati delle metanalisi

OMEOPATIA - Gli studi sull’efficacia dei rimedi omeopatici pubblicati sulle riviste scientifiche sono ormai qualche migliaio, ma a quali conclusioni arrivano? È stato dimostrato un effetto dell’omeopatia superiore al placebo? Per rispondere a questa domanda gli epidemiologi negli ultimi vent’anni hanno effettuato una serie di ricerche chiamate “metanalisi” che prendono in esame sistematicamente la letteratura scientifica esistente. Per una descrizione più approfondita di come si fa una metanalisi rimandiamo a questo link, ma, semplificando molto, il principio di fondo è mettere insieme con determinati criteri i risultati di studi differenti, compiuti magari su campioni statistici piccoli, per cercare di ottenere risultati quantitativamente significativi. Riportiamo in sintesi i risultati più rilevanti e rimandiamo per gli approfondimenti agli articoli originali. [Continua a leggere su Queryonline...]
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