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Pelle spray

Sperimentato con successo uno "spray" a base di cellule staminali che rivoluziona il trattamento delle ustioni.

Tubuli per le lesioni spinali

NOTIZIE - Il NewScientist l’ha chiamato “progetto bucatini”, ma dato che nemmeno il comunicato stampa sul sito dell’Università Milano bicocca, dove lavora Angelo Vescovi primo autore della ricerca, si fa riferimento a questo esotico appellativo, mi viene da pensare che il giornale britannico si sia ispirato “simpaticamente” all’italianità della ricerca. Di fatto si tratta di tubetti di materiale biodegradabile, che stanno dando risultati molto interessanti (e incoraggianti) in topi con danni spinali, che sono riusciti grazie a questa tecnologia a recuperare in parte la paralisi agli arti inferiori. Neanche a dirlo questo risultato potrebbe essere fondamentale nel campo della ricerca del trattamento delle lesioni spinali anche nell’uomo. Uno dei maggiori ostacoli al recupero dopo il trauma (insieme alla formazione di tessuto cicatrizzato che danneggia la funzionalità del tessuto nervoso) è il crearsi di sacche di liquido in corrispondenza della lesione nei mesi successivi all’incidente

Vedo rosso

MARE - Come si distingue il tonno rosso (Thunnus Thynnus) dal tonno a pinne gialle, il cui nome nella nomenclatura binomiale è Thunnus albacares ? Certamente se entrambi li trovate in una scatoletta del supermercato la questione si fa complicata. Ma se li vedete sotto forma di tranci, pezzi o filetti è relativamente semplice: la carne del tonno rosso è rossa-brunastra mentre quella del tonno a pinne gialle è rosata. Come ben spiega Bressanini nel suo articolo ‘Tranci prelibati di tonno rosso’ apparso sull’ultimo numero di Le Scienze, la differenza si riferisce al contenuto di mioglobina (http://it.wikipedia.org/wiki/Mioglobina) nelle carni, che ne conferisce la tipica colorazione e – insieme - la tipica appetibilità da parte del genere umano (con conseguente overfishing sulle specie che ne posseggono molta nei muscoli, tranci di tonno o di balena che siano).

Il doping in prima pagina

CRONACA - Vi è mai venuto in mente di conservare il vostro sangue in frigorifero per poi iniettarvelo e migliorare le prestazioni sportive? A voi forse no, ma sulle pagine dei giornali di questi giorni si sta parlando molto di autoemotrafusione, per il caso del ciclista Riccardo Riccò, il quale, colto da malore, ha dichiarato ai medici di essersi praticato una trasfusione utilizzando il proprio sangue, conservato in frigorifero per 25 giorni. Le condanne da parte di altri sportivi sono già arrivate, ma per emettere il verdetto definitivo aspettiamo i risultati delle indagini che stanno svolgendo sia la procura di Modena, sia quella sportiva del Coni.

Doping for dummies

Ok, la parola del momento è emotrasfusione. Ma che cos'è esattamente? Quanti altri tipi di doping esistono? E quanto male...

Balena, ti addormento per salvarti

MARE - Come riuscire a togliere una cima di 15 metri impigliata nella bocca di una balena lunga quasi 10 metri? I ricercatori del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) l’hanno sedata. L’animale, una giovane femmina di balena franca nord-atlantica nata durante la stagione riproduttiva del 2008, appartiene a una specie minacciata di estinzione, di cui rimangono poche centinaia di esemplari (300-350 secondo le stime più ottimistiche). La giovane balena fu osservata per la prima volta da alcuni ricercatori durante un transetto aereo il giorno di Natale con una lenza da pesca simile a un palamito lunga 50 metri arrotolata intorno al corpo. Cin que giorni più tardi alcuni uomini del Dipartimento delle Risorse naturali della Georgia raggiunsero la balena e riuscirono a tagliare parte della lenza, ma un pezzo rimase attaccato all’animale.

Acqua fritta

NOTIZIE - Lunedì, insieme agli amici di Queryonline, ci siamo cimentati nella pratica autoflagellatoria di fare informazione sull’omeopatia. Un grande successo, entrambi i siti hanno focalizzato l’attenzione di migliaia di lettori. Colgo a questo punto l’occasione di ringraziare [Continua...] tutti i lettori e i blog che ci hanno linkato. Personalmente esco da questa esperienza un po’ sfiancata. Abbiamo ricevuto una marea di commenti. Accanto a quelli che ci supportavano e ringraziavano per l’iniziativa sono arrivati, come ci attendevamo, tanti commenti dei “credenti” nell’omeopatia.

Fuoco amico per il batterio

NOTIZIE - Provate a immaginare come vi sentireste ad andarvene in giro portando in braccio una cassa piena di tritolo. Così (se avesse modo di provare delle emozioni) si deve sentire lo Streptococcus Pyogenes, un batterio che causa una serie di malattie comuni (a volte lievi , a volte gravi fio alla morte). Il batterio in questione (ma non è l’unico) contiene all’interno della parete cellulare una riserva di tossina (chiamamta Streptococcus Pyogenes beta-NAD+ glicodrolase – SPN) che normalmente usa per neutralizzare le cellule nemiche (vedi gli anticorpi del sistema immunitario dell’organismo infetto). Questa tossina però, senza un’antitossina – anch’essa contenuta all’interno del corpo cellulare del batterio, che inattiva il “veleno” legandosi ad esso – potrebbe essergli a fatale.

Un digestivo? Si grazie ma come aperitivo!

LA VOCE DEL MASTER - Il tradizionale ammazzacaffè o amaro, servito a fine pasto, dovrà essere consumato come aperitivo se si vuole digerire meglio e più in fretta. A confermare quanto già noto ai tempi dei romani, grandi bevitori di vino assenziato prima dei loro celebri banchetti, è stato uno studio belga pubblicato su PNAS.
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