AMBIENTE

Aria di casa tua


AMBIENTE – Nel mondo tira una brutta aria, soprattutto per le coltivazioni. Uno studio pubblicato su Biogeoscience fa capire una volta di più quanto i confini nazionali siano irrilevanti per l’inquinamento globale. La ricerca, per la prima volta con un dettaglio così specifico, dimostra l’influenza delle emissioni nocive tra un continente e l’altro.

Stando ai dati dello studio, ogni anno l’Europa perde 1,2 milioni di tonnellate di grano a causa delle sostanze inquinanti derivanti dal Nord America. Un impatto finora del tutto sconosciuto, che fa capire quanto poco efficace sia ragionare a livello locale su dinamiche globali. È un po’ come un quadro impressionista: bisogna allontanarsi dal particolare, ed ecco che l’immagine appare più chiara.

L’inquinamento nordamericano danneggia il 50-60 percento della produzione di mais e il 75-85 percento di soia a livello mondiale, ma per quanto riguarda le perdite totali di raccolto è l’Asia la maggiore responsabile (per il 50-60 percento), oltre a contribuire per oltre il 90 percento all’inquinamento delle coltivazioni di riso.

Tutto ciò non dipende solo dall’estensione dei continenti e delle superfici agricole (evidentemente in Asia si coltiva molto riso), ma, secondo i ricercatori, anche dalla circolazione dei venti, che percorrono migliaia di chilometri. Ecco perché i dati dipingono l’Europa globalmente meno impattante: a causa dei livelli maggiori di basse pressioni e di peculiarità di fronti climatici, le sostanze inquinanti non vengono trasportate troppo negli altri continenti. In altre parole ce le teniamo in casa.

Steve Arnold, climatologo dell’Università di Leeds che ha guidato il team di ricerca, auspica che la pubblicazione venga presa in seria considerazione per le future politiche sul clima. Arnold fa notare che nonostante ci si aspetti una riduzione delle emissioni di idrocarburi e ossidi di azoto nel Nord America ed Europa, il costante aumento di quelle asiatiche potrebbe mandare a monte qualsiasi sforzo per arginare il problema.

I dati della ricerca evidenziano come i venti se ne infischino dei regolamenti locali. Le strategie internazionali dovrebbero infatti considerare l’impatto dell’inquinamento dell’aria sulle coltivazioni come una concreta minaccia per la sicurezza alimentare.

Crediti immagine: Mátééé, Flickr (CC)

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