CRONACA – La cerchiamo su Marte, la cerchiamo sulla Luna e anche su Mercurio, il pianeta così caldo che nelle zone più illuminate la sua temperatura scioglierebbe il piombo. Secondo gli scienziati del team di MESSENGER, la sonda NASA in orbita intorno a Mercurio da marzo di quest’anno, sul pianeta ci potrebbero essere zone perennemente in ombra in cui trovare acqua allo stato solido (ghiacciata). L’antefatto di questa storia è che nell’ormai lontano 1991 gli scienziati avevano notato che certe zone opache e scure alla luce visibile (nell’area del polo nord del pianeta) “brillavano” ai radar. L’acqua (il ghiaccio) si comporterebbe proprio così, ma questa prova non è sufficiente. Ora però sono usciti due studi che corroborano l’ipostesi, anche se ancora non dicono l’ultima parola sulla questione (sono stati presentati qui la settimana scorsa da Sean Solomon, planetologo all’Istituto Carnegie di Washington e membro del team di MESSENGER). Il primo studio grazie ai dati dell’altimetro radar a bordo della sonda ha creato una mappa topologica della zona e da questa un modello 3D dell’area con i crateri, ruotandolo poi sotto una luce solare simulata. Effettivamente nella simulazione alcune aree restavano sempre in ombra e corrispondevano esattamente ai crateri “brillanti” al radar. Il scondo studio ha fatto una ricognizione degli ultimi sei mesi di fotografie della zona, trovando che effettivamente i crateri brillanti in tutte le foto risultavano in ombra alla luce visibile.
Non è detta l’ultima parola però, si tratta infatti di confereme indirette dell’ipotesi e come sottolineano gli scienziati altre sostanze potrebbero restare scure alla luce visibile ma brillare al radar, una di queste è l’anidride solforosa. Il prossimo passo sarà misurare l’abbondanza di idrogeno sul pianeta: nel Sistema Solare infatti la più probabile fonte di idrogeno è proprio l’acqua.
Crediti immagine: National Astronomy and Ionosphere Center, Arecibo Observatory