ARTE, MUSICA E SPETTACOLI – Un anno dopo tutto è cambiato in Giappone. Dopo il terremoto, il maremoto, il disastro della centrale nucleare di Fukushima, l’11 marzo 2011: migliaia e migliaia di morti, interi paesi completamente rasi al suolo, l’incubo persistente della contaminazione radioattiva nelle zone vicine alla centrale. Tra poco, i ciliegi torneranno a fiorire, e chissà se i giapponesi avranno voglia di tornare a celebrare l‘hanami, la festa dei ciliegi in fiore, di tornare a passeggiare nei parchi sotto una delicata pioggia di sakura (i piccoli fiori rosa dei ciliegi). Proprio a questa festa è ispirato il video Sakura, un sentito omaggio al Giappone nato dall’incontro tra la regista Alessandra Pescetta, il maestro di Yoga e studioso di culture orientali Giò Fronti e la danzatrice Noh (antica disciplina teatrale giapponese) Monique Arnaud .
In un luogo devastato e desolato – esplicita rappresentazione della centrale – Arnaud muove i suoi passi di danza lenti e misurati, quasi invocando con il ventaglio la caduta dei petali di fiori. I sakura, però, non scendono, anzi prendono il volo verso l’alto, come contrariati da quello che ormai si trova sulla Terra. Uno soltanto, infine, cade al suolo, seguendo il giusto verso. Forse un caso, forse un messaggio di speranza.
L’effetto è di grande emozione, di inquietudine, di straniamento. Si vorrebbe fare qualcosa per aiutare quella fragile donna sola a prendersi cura dei petali, ad accompagnarli alla loro naturale destinazione. «L’idea ci è venuta pochi giorni dopo il disastro, al termine di una performance di Monique Arnaud», racconta Alessandra Pescella. «Volevamo sia regalare qualcosa di bello al Giappone, legato alla sua tradizione artistica, sia creare un canale per la raccolta di fondi da destinare al paese». Ora il video è esposto alla Triennale di Milano, nell’ambito della mostra Made in Japan, lungo la quale sono disperse piccole cassette proprio per la raccolta di fondi. Viene anche proiettato durante le manifestazioni di cerimonia del tè organizzate dall’associazione culturale Urasenke di Milano.
L’opera è stata prodotta dalla Casa dei Santi, con il sostegno di Trentino Sviluppo e XL di Repubblica e la partecipazione degli studenti del corso di digital video dell’Accademia di Belle arti di Verona. Le musiche originali sono di Alberto Turra, i testi di Giò Fronti.