CRONACA – Dai ricercatori del Max-Planck-Institut für Kolloid- und Grenzflächenforschung arriva una nuova intuizione: per costruire siringhe perfette basta guardare ai denti dei ragni. In particolare a quelli del Cupiennius salei, un ragno dell’America Centrale non molto aggressivo, ma con delle zanne micidiali e un veleno neurotossico.
Nonostante le sue zanne siano, infatti, costituite da fibre di chitina – lo stesso materiale di cui è fatto l’esoscheletro degli insetti che generalmente sono le sue prede – il ragno riesce comunque ad addentare corazze anche molto resistenti iniettando il suo veleno con estrema precisione, come se lo facesse con una siringa. Gli autori dello studio, pubblicato su Advanced Functional Materials, hanno identificato le caratteristiche di questo morso hi-tech e hanno chiarito che le fibre di chitina sono circondate e letteralmente avvolte da proteine che rendono la zanna efficace.
Ma non sta tutto nelle proprietà meccaniche. Le proteine in questione sono anche molto variabili dal punto di vista chimico, proprietà che consente loro un alto grado di adattamento: possono modificarsi e adattarsi di volta in volta alle diverse funzione biologiche che sono chiamate a svolgere. Insieme all’Università di Vienna, ora, l’idea è quella di utilizzare la tecnologia del Cupiennius per sviluppare materiali biomedici funzionali, come siringhe ipodermiche dalle forme speciali.
Crediti immagine: © R. Barth