COSTUME E SOCIETÀ – C’è chi teme il progresso e la scienza. C’è chi vede qualcosa di minaccioso e freddo nella tecnologia troppo spinta. Però ogni tanto bisogna ammetterlo è proprio grazie al successo scientifico e tecnologico che oggi una persona che come Oscar Pistorius ha perso entrambe le gambe ha la possibilità di partecipare alle olimpiadi proprio nella corsa. È notizia di oggi che il campione di corsa sudafricano parteciperà ai giochi di Londra 2012.
Ci aveva già provato per l’edizione 2008 e il suo caso fece scandalo: venne infatti prima escluso per un presunto vantaggio conferitogli dalla due protesi artificiali high-tech che il corridore usa nelle competizioni , le “Össur Flex-Foot Cheetah” (Cheetah in inglese significa ghepardo, il felino noto come lo sprinter più veloce del regno animale). Venne poi riammesso per un ricorso in cui si concluse che non c’era modo di misurare questo ipotizzato vantaggio. Successivamente al Mit di Boston nel 2009 fecero delle misurazioni accurate e finirono per pubblicare uno studio su Biology letters in cui dimostrarono che non c’era alcun vantaggio nell’usare queste protesi rispetto ai corridori normodotati.
In ogni caso a quella olimpiade Pistorius non partecipò, ma semplicemente perché non riuscì a qualificarsi. Questa volta invece è stato scelto nel team sudafricano. Al contrario di quanto si legge un po’ dappertutto non è il primo sportivo diversamente abile che partecipa alle olimpiadi tradizionali (qui qualche esempio). Di sicuro però Pistorius in pochi anni è diventato in questo senso un’icona positiva per tutti, diversamente abili e normodotati. Certo Pistorius è un caso eccezionale, di gran talento e grinta (e probabilmente c’entrano anche gli investimenti economici). Ma è anche la prova tangibile che la tecnologia può migliorare di molto la qualità di vita di persone che hanno avuto problemi fisici anche molto seri.
Speriamo solo che tutto ciò sia sempre più alla portata di tutti. Anni fa Hugh Herr professore al Medialab del MIT durante una conferenza disse: “il mio impegno più grande oggi è fare in modo che questa tecnologia abbia un prezzo sempre più accessibile e possa diffondersi in tutto il mondo, per chiunque ne abbia bisogno”. Herr oltre a occuparsi di biomecatronica al MIT è un arrampicatore sportivo, ma è anche una persona a cui sono state amputate entrambe le gambe, proprio come Pistorius.
L’impegno di Herr è condiviso anche da Van Phillips, che è proprio l’inventore delle Flex-Foot Cheetah (anche lui senza gambe) e fondatore della Second Wind, un’organizzazione no-profit che offre protesi resistenti e a basso costo a persone in tutto il mondo. L’organizzazione sta ora lavornado per creare una gamba artificiale per le vittime delle mine antinuomo nei paesi in via di sviluppo.