COSTUME E SOCIETÀ - C'è chi teme il progresso e la scienza. C'è chi vede qualcosa di minaccioso e fredddo nella tecnologia troppo spinta. Però ogni tanto bisogna ammetterlo è proprio grazie al successo scientifico e tecnologico che oggi una persona che come Oscar Pistorius ha perso entrambe le gambe ha la possibilità di partecipare alle olimpiadi proprio nella corsa. È notizia di oggi che il campione di corsa sudafricano parteciperà ai giochi di Londra 2012.
Ci aveva già provato per l'edizione 2008 e il suo caso fece scandalo: venne infatti prima escluso per un presunto vantaggio conferitogli dalla due protesi artificiali high-tech che il corridore usa nelle competizioni , le “Össur Flex-Foot Cheetah” (Cheetah in inglese significa ghepardo, il felino noto come lo sprinter più veloce del regno animale). Venne poi riammesso per un ricorso in cui si concluse che non c'era modo di misurare questo ipotizzato vantaggio. Successivamente al Mit di Boston nel 2009 fecero delle misurazioni accurate e finirono per pubblicare uno studio su Biology letters in cui dimostrarono che non c'era alcun vantaggio nell'usare queste protesi rispetto ai corridori normodotati
NOTIZIE - Si tratta del primo passo rudimentale, ma solo a immaginare gli sviluppi futuri c'è da farsi girare la testa. È noto che negli ultimi anni sono stati fatti enormi progressi scientifici e tecnologici nel campo delle protesi motorie: braccia, gambe, piedi artificiali, computer e vari altri dispositivi oggi possono essere controllati anche dalle persone colpite da tetraplegie solo con la forza del pensiero (attraverso elettrodi appoggiati sulla superficie dello scalpo). Poco però fino ad oggi si è fatto al di fuori del campo motorio e più precisamente in quello delle protesi che posso aumentare o rimpiazzare in caso di deficit le funzioni cognitive. Uno studio pioniere in questo campo è quello pubblicato la scorsa settimana sul Journal of Neural Engineering, firmato da Thoedore Berger, dell'Università della Southern California, e colleghi. Gli scienziati hanno creato un vero (seppur rudimentale) chip di memoria da impiantare nell'ipoccamopo di un roditore
NOTIZIE - Molti scienziati cognitivi ipotizzano che la rappresentazione cerebrale che abbiamo del nostro corpo è limitata dalla sua “forma” naturale. Per questo sarebbe impossibile avere esperienze proprio sensoriali di avere più di una testa, tre braccia o gambe. Ora uno studio pubblicato di PLoS One sembra minare questa concezione. Un gruppo di neuroscienziati del Karolinska Intitutet di Stoccolma hanno indotto in 154 soggetti sani l’illusione sensoriale di avere tre braccia. I soggetti stavano seduti a una scrivania e indossavano una protesi (che imitava un braccio destro) attaccata proprio la braccio destro reale. Il soggetto poteva vedere la sue due braccia vere e la protesi. Per produrre l’illusione il braccio vero e quello finto venivano toccati dallo sperimentatore in punti analoghi esattamente nello stesso momento.