CRONACA – Per la riorganizzazione degli enti di ricerca, il futuro è molto più prossimo di quanto alcune dichiarazioni raccolte in ambienti ministeriali e lo stesso comunicato stampa sul decreto per la spending review lasciassero intendere.
In un proprio comunicato, infatti, il ministro dell’agricoltura Mario Catania annuncia la soppressione dell’Inran, (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), le cui funzioni saranno svolte principalmente dal Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura. Le competenze nel settore delle sementi elette saranno invece trasferite all’Ente nazionale risi.
Niente da fare dunque per l’unico istituto italiano che si occupa di ricerca indipendente sui temi della nutrizione e che ha redatto le linee guida per la corretta alimentazione.
Grossa riorganizzazione anche per Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura che si occupa della distribuzione dei fondi della Politica agricola comune. Le funzioni di coordinamento relative al finanziamento della Pac saranno svolte direttamente dal Ministero delle politiche agricole e l’attuale modello di governance (un Presidente più un Consiglio d’amministrazione) sarà sostituito da un unico direttore. Sono inoltre previsti tagli consistenti all’organico: ridotti del 50% i dirigenti di prima fascia e del 10% i dirigenti di seconda fascia.
Le affermazioni di Catania confermamo i dettagli circolati nei giorni scorsi come indiscrezioni, almeno per quanto riguarda l’Inran e nonostante la vaghezza del comunicato del Governo sulle misure approvate ieri. Ora si teme anche per tutti gli altri enti più volte citati in questi giorni: Inaf, Ogs, Inrim, Indam e Stazione zoologica Anton Dohrn.