CRONACA – Vi ricordate dei batteri all’arsenico (hashtag #arseniclife)? Pare che, se qualche duubbio fosse rimasto, ora possiamo mettere un punto definitivo alla storia. Un anno e mezzo fa la NASA annuciava in pompa magna la scoperta di organismi nel cui DNA il fosforo era sostituito dall’arsenico. Le implicazioni erano notevoli, perché suggerivano la possibilità di trovare la vita dove fino ad allora ci era parso impossibile.
Appena pubblicato lo studio di Felisa Wolfe-Simon e altri, però, si erano subito moltiplicate (specie in rete) le critiche alla ricerca, fra le quali quella di Rosie Redifield, microbiologa dell’Università della British Columbia, che postò sul suo blog le prove che la scoperta era fallace.
Wolfe-Simon al tempo si rifiutò di rispondere alle critiche, dicendo che l’avrebbe fatto quando Redfield fosse riuscita a pubblicare i suoi esperimenti. Detto fatto, la ricerca di Redfield e un’altra sui batteri all’arsenico sono appena state pubblicate su Science, ovvero la rivista che pubblicò il pezzo originale. Entrambe le ricerche concordano: non vi è traccia di arsenico nel DNA dei batteri in questione.
Felisa Wolfe-Simon ha detto che i dati pubblicati dalle due ricerche recenti non contraddicono nulla di quanto riportato nella sua ricerca originale. A voi il giudizio.
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